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Roma, l’attacco è un rebus: Mayoral l’unica certezza

Roma, l’attacco è un rebus: Mayoral l’unica certezza
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
sabato 26 giugno 2021, 08:15Serie A
di Dario Marchetti

Ci sono poche certezze nell’attacco della Roma, ma una di queste è Borja Mayoral. Poco mediatico, non ruba l’occhio o stuzzica la fantasia dei tifosi se non quando segna ed esulta con la mitraglietta. Un gesto che nella Capitale viene ricordato per Batistuta e che l’ex Real Madrid ha preso in prestito ben 17 volte la scorsa stagione. Già, perché alla fine Mayoral con le sue reti è stato il capocannoniere della Roma dello scorso anno. Un obiettivo raggiunto anche per colpa dell’assenza sotto porta di Dzeko, ma che comunque non andava dato per scontato soprattutto in relazione ai numeri dei centravanti che lo hanno preceduto. Da Schick a Kalinic: tutti avevano fallito come vice Edin, non l’attaccante spagnolo che ha approfittato della querelle Fonseca-Dzeko per mettere da parte minuti e giocare il 50% delle gare stagionali da titolare. In Serie A è andato in doppia cifra, in Europa League ha chiuso in semifinale da capocannoniere della competizione: dati che gli sono valsi la conferma a fronte di un prestito biennale che la Roma aveva stipulato con il Real Madrid la scorsa estate.

Senza le difficoltà economiche del club giallorosso probabilmente Tiago Pinto avrebbe approfittato già di questa finestra di mercato per riscattarlo a 15 milioni, invece il GM portoghese, se l’attaccante si confermerà anche con Mourinho, ne dovrà spendere 5 in più entro il 30 giugno 2022. Lo spazio per migliorarsi non mancherà il prossimo anno visto che la Roma sarà impegnata su tre fronti, nel frattempo si allena a casa dopo aver girato le isole spagnole per rilassarsi un po’. L’appuntamento è per il 6 luglio a Trigoria, giorno fissato dallo Special One per il raduno, perché l'attaccante rinuncerà ai Giochi Olimpici di Tokyo con la sua Nazionale. Mayoral ritroverà da subito Dzeko per un dualismo che lo ha accompagnato tutto il suo primo anno nella Capitale e aspetterà poi un terzo attaccante dal mercato. La concorrenza dovrà essere uno stimolo in più e non un ostacolo, ma l’ex Real nel giorno della sua presentazione è stato chiaro: “Non sono qui per fare il vice”. E per larga parte della stagione è stato così.

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