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Milano tiene viva la Juve ma l'Inter deve cambiare marcia in trasferta. Ballardini, show. Roma, Fonseca ultimo colpevole. Ultima settimana: svegliatevi che dietro rischiate in tanti

Milano tiene viva la Juve ma l'Inter deve cambiare marcia in trasferta. Ballardini, show. Roma, Fonseca ultimo colpevole. Ultima settimana: svegliatevi che dietro rischiate in tantiTUTTO mercato WEB
lunedì 25 gennaio 2021, 08:00Editoriale
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

Che il Milan perda, anche in casa, con l'Atalanta ci sta. Che il Milan, capolista, non ci capisca nulla dall'Atalanta reduce da uno 0-0 in casa con il Genoa e un 1-1 a Udine allora ci sta un po'meno. Se pensiamo che la squadra di Pioli, perché Campione di Inverno, sia costretta a vincere lo scudetto allora commettiamo un grande errore. A gennaio è l'unica società che si è mossa in tempo e con criterio sistemando tutti e tre i reparti. Bravi Maldini e Massara. Il Milan sfrutta sempre questa finestra invernale, basti pensare lo scorso anno agli arrivi di Kjaer e Ibrahimovic. Quest'anno ha usato lo stesso metro di valutazione e non se ne pentirà. Il Milan, però, non deve vincere lo scudetto. Il Milan deve arrivare tra le prime 4. Chi è stato costruito per arrivare primo, in questo momento, è dietro a Pioli. Inter e Juventus. Il tricolore deve essere un discorso tra loro due. Milano, di fatto, ha riaperto i giochi anche alla Juve che vince con il Bologna e dimentica i disastri di San Siro, tra un successo di Coppa e una vittoria contro un Bologna che ha sempre di più il gusto dell'anonimato. I campionati del Bologna stanno diventando più noiosi delle zone arancioni delle regioni italiane. L'Inter se vuole vincere lo scudetto non può fare un solo punto tra Genoa, con la Samp, e Udine. Conte può arrabbiarsi con Maresca per un minuto in più o in meno di recupero ma sarebbe cambiato poco. Se Lautaro e Lukaku si fermano questa squadra non ha mai il piano B. Diventa anonima e prevedibile. Possiamo dare la colpa a Maresca ma Conte dovrebbe anche ammettere che questa squadra, finora, tranne alcuni sprazzi di luce propria non ha mai dato continuità alla sua stagione. Le macchie europee non vengono via con un tocco di candeggina ma se non vinci un campionato nell'anno in cui ad essere capolista è un Milan giovane costruito per arrivare quarto e non primo qualche domanda andrebbe fatta davanti allo specchio. La situazione societaria non aiuta Conte e la squadra. Pirlo vince Coppa e con il Bologna. E' stata una bella boccata di ossigeno dopo l'imbarazzante prestazione di Milano. Quest'anno, però, i bianconeri non hanno mai dato la dimostrazione di netta superiorità. Anzi, spesso deve ringraziare i miracoli dei singoli per uscirne indenne. Nella prima parte Pirlo ha portato un cero sul posto nello spogliatoio di Cristiano Ronaldo mentre questa settimana ne ha acceso un altro nei pressi dell'armadietto di Wojciech Szczęsny. La Juve, però, dovrà decidere cosa fare da grande e anche con la punta deve prendere una decisione. Questa è l'ultima settimana e Paratici non può arrivare con l'attaccante da fare all'ultimo giorno.
Due riflessioni su due allenatori. Il primo è Davide Ballardini. E' assurdo e inspiegabile come quest'uomo incida a stagione in corso e complicata. Ballardini arriva e fa svoltare subito il Genoa. Eppure ha preso il posto di Maran, non dell'ultimo fesso arrivato in serie A. Ballardini, però, arriva e mette le mani nei posti giusti, tocca le corde giuste e conosce bene la formula magica della salvezza del Genoa. Avrebbe meritato una carriera diversa. Diversa dal pompiere di Preziosi che deve correre a spegnere l'incendio quando è già stato appiccato. Squadra ordinata e sistemata. 1-0 e arrivederci tutti. Ci sono gli allenatori che non arrivano mai e spesso sono quelli che si accontentano del bel gioco, del possesso palla, delle occasioni create, le partenze dal basso, le sovrapposizioni e la difesa a zona.

Poi vedi i risultati e se tutto va bene pareggiano. Ballardini, invece, è sostanza. Vince e a casa. Una goduria maggiore. Oggi in pochi uniscono risultati a prestazione. Juric e De Zerbi sono i rari casi: 2 su 20.
A Roma, invece, siamo arrivati al paradosso totale. Manca la società e se la prendono con l'allenatore che fino al derby faceva giocare il miglior calcio della serie A. Per colpa dei Dirigenti gli hanno fatto perdere a tavolino la partita di Verona, gli hanno fatto fare una figuraccia in Coppa Italia, gli hanno tesserato Smolling come tutti sappiamo ed è arrivato extra time solo perché la Federazione è in Via Allegri (Roma) e ha deciso di fare le cose in allegri...a. La Roma ha mille problemi e si sofferma sul problema minore: l'allenatore. Fonseca non ha colpa, al massimo ne ha poche. A Roma c'è bisogno di una società che faccia la società e di dirigenti che conoscano il calcio italiano. Va bene gli americani, portoghesi, spagnoli e francesi ma in Italia il calcio non lo cambi. Serve gente che conosca la serie A e non puoi far fare il mercato a due intermediari, seppur bravi che siano. La gestione della settimana è fondamentale e poi prendetelo un Team Manager capace che conosca i regolamenti come io conosco la strada di casa mia.
Infine una riflessione sulla bassa classifica: quest'anno ci sarà da ridere. Le tre matricole non sono partite spacciate a settembre. Il Crotone, ultimo, non dà segnali di morte annunciata. Anzi. Servono 2-3 rinforzi veri ma la squadra c'è e gioca. Lo Spezia ha buttato punti stupidi ma è in una situazione di super privilegio e a fine girone di andata è in perfetta media punti con quelli che occorrono per la salvezza. Il Benevento non lo considero neanche per il discorso retrocessione. Il rischio che le sorprese siano 2 è sempre più concreto. Il Parma ha fatto bene a richiamare D'Aversa ma ha bisogno di un cambio di marcia immediato anche in società. Tanti soldi spesi, troppi calciatori a libro paga e una situazione di classifica imbarazzante. Il Cagliari è un mistero. Di Francesco ha un contratto lungo e importante non può essere messo in discussione nonostante i pessimi risultati. Serve sfoltire e migliorare la rosa. Serve una punta vera che faccia i gol salvezza. La posizione in classifica del Cagliari fa paura. Il Torino si è salvato a Benevento e di Nicola si vede soprattutto la mano nella lotta e la tenacia. Quanto durerà? Non lo sappiamo. serve un mercato importante per far stare sereni i tifosi del Torino perché questa volta il risparmio non sarà sicuramente guadagno. Il Torino ha perso la retta via da quando è andato via Gianluca Petrachi, vero artefice dei successi del Toro. La Fiorentina si è salva con il Crotone e fa ancora la differenza la vittoria di Torino con la Juventus. L'Udinese ha una squadra tra ottavo e decimo posto ma ora non deve sbagliare la punta se Lasagna andrà a Verona. I punti con Atalanta e Inter fanno classifica ma soprattutto morale. Due punti di ripartenza e non certo di arrivo per Luca Gotti.

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