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Pogba elimina il Milan. Un disastro: resta solo la Roma. Marcelo porta Ronaldo al Real. Mendes sta cercando la soluzione. La Juve su Milik per dodici milioni. Napoli, i dubbi di Sarri. Allegri in pole. Fiorentina, asta per Vlahovic.

Pogba elimina il Milan. Un disastro: resta solo la Roma. Marcelo porta Ronaldo al Real. Mendes sta cercando la soluzione. La Juve su Milik per dodici milioni. Napoli, i dubbi di Sarri. Allegri in pole. Fiorentina, asta per Vlahovic.TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 19 marzo 2021, 08:00Editoriale
di Enzo Bucchioni

Si sta lavorando per riportare Cristiano Ronaldo al Real Madrid e questo credo che ormai sia assodato. L’ultima conferma è arrivata proprio ieri da Marcelo che sui social ha postato alcune foto dei momenti belli con Cristiano e un commento significato: “Soon”. Che si potrebbe tradurre presto o, meglio, a presto. Dunque ci siamo?

Non proprio, la strada è complessa, ma il percorso è iniziato. Ovviamente il regista dell’operazione è Mendes, mega procuratore galattico di Ronaldo, e si sta ragionando ad ampio raggio.

Riprendendo il discorso fatto una settimana fa, non è escluso che l’input per Mendes sia partito proprio dalla Juventus e forse ancora prima dell’eliminazione dalla Champions. Le parole di John Elkann sul futuro della Signora legato ai giovani è sembrato un messaggio chiarissimo, quasi un manifesto per la Juve che verrà. E gestire economicamente Ronaldo sta diventando molto oneroso per i conti in rosso della Juventus, i ricavi ridotti per il Covid e i risultati sportivi in calo. Ma anche l’ambizione del giocatore di vincere, vincere, vincere, di puntare a record su record, in questa Juve che sta cambiando pelle potrebbe essere frustrata. Adesso la Signora proverà a recuperare il distacco dall’Inter, ma il divario è netto e non solo di punti. C’è anche il rischio che fatichi a entrare nei primi quattro e allora sarebbe una catastrofe. La finale di coppa Italia con l’Atalanta non credo possa essere un obiettivo stimolante per uno come Ronaldo.

Comunque, il futuro del portoghese non è scritto nonostante un anno ancora di contratto con la Juve. Il giocatore avrebbe suggerito il Psg e il Manchester come squadre gradite già qualche tempo fa, però Mendes ha ricevuto soltanto risposte evasive e poca concretezza. La pista Real che sembrava chiusa per l’addio ancora fresco e rapporti freddi con Florentino, s’è improvvisamente riaperta. Forse anche il presidente del Real ha capito che un personaggio come Ronaldo può ancora essere utile per l’aspetto sportivo, ma anche per l’immagine del club. Il “vediamo “ di Butragueno prima della sfida con l’Atalanta è stato letto come un’apertura e in effetti la è. Come finirà? Difficile dirlo, Mendes sta lavorando sotto l’aspetto economico. Ronaldo non ci vuole rimettere, anche il Real fa i suoi conti e la Juve non regalerà il cartellino soltanto per liberarsi dell’ingaggio da trenta milioni. Si ragiona su trenta milioni, ma il tema è complesso fra sponsor e sfruttamento dell’immagine.

La Juve però sa benissimo quale è la linea dettata dalla proprietà e come tale la dirigenza si sta comportando. Ricordate Milik? Quando si diceva che probabilmente il trasferimento al Marsiglia era soltanto un parcheggio in ottica Juventus, le conferme stanno arrivando. Il centroavanti polacco in scadenza con il Napoli, pagato poco più di sette milioni dai francesi, ha nel contratto una clausola che lo libera pagando dodici milioni se il Marsiglia non va in Champions. Le condizioni si stanno verificando e la Juve è pronta a chiudere, sappiamo dall’anno scorso che l’accordo con il giocatore era già stato fatto.

E’ un tassello in un mercato che non girerà soltanto attorno a Ronaldo, un altro tema è che fare di Dybala. Per Locatelli, invece, gli intermediari sono già al lavoro e l’interesse per il ragazzo del Sassuolo è altissimo.

Un’altra società delusa forse anche con troppa fretta, è il Napoli. De Laurentiis però vuol ripartire a programmare dall’allenatore perchè Gattuso, secondo il presidente partenopeo, non avrebbe completamente valorizzato una rosa forte. E’ maturata quindi l’idea di riportare a casa Sarri, ma l’allenatore toscano da una parte è affascinato, ma dall’altra ha perplessità che aumentano giorno dopo giorno. E’ troppo esperto per non sapere che potrebbe diventare in fretta una sorta di parafulmine, conosce Adl e i suoi umori. C’è chi sta facendo il pontiere, ma non c’è da scommettere su un’operazione del genere. Sarri andrebbe più volentieri alla Fiorentina con un piano triennale di forte rilancio o in un’altra big (la Roma?) per un’esperienza nuova. E allora chi va a Napoli?

Adl è tentato da un allenatore della nuova generazione, dal più maturo De Zerbi (un ex da giocatore), all’incognita Italiano come fece Berlusconi con Sacchi, ma i rischi sembrano alti. Alla fine potrebbe dirottare tutto su Allegri che piace da tempo. La conferma è arrivata ieri da Galeone, il papà calcistico di Max. I freni si chiamano gioco e juventinità. Libero a giugno ci sarà anche Spalletti, un altro profilo da tenere in considerazione.

Anche la Fiorentina, una volta risolta la pratica salvezza, deve scegliere l’allenatore e Sarri è nel mirino da tempo. E’ stato contattato l’anno scorso per sostituire Iachini, ma il contratto in essere con la Juve si rivelò un ostacolo forte. E’ la volta buona? I nomi sono anche altri, Gattuso, Pippo Inzaghi, Marcelino o De Zerbi, ma Sarri ha come procuratore Ramadani che potrebbe aiutare la Fiorentina a prolungare e tenere Vlahovic. Il giocatore esploso con la tripletta al Benevento, è un millennial che ha fatto innamorare tanti. Di sicuro non è Haaland e tecnicamente neanche Kean, ma sta bene al terzo posto del podio europeo dei ragazzi del Duemila con grandi margini di miglioramento. Ha il contratto in scadenza nel 2023, ma i suoi agenti hanno già avuto contatti con la Roma, lo voleva il Milan e adesso anche il Real ha chiesto informazioni. Potrebbe scatenare un’asta. La Fiorentina però ha pronta una proposta di rinnovo, lo vuole tenere a tutti i costi e il gioco di Sarri che valorizza il centroavanti (Higuain docet) potrebbe essere un aiuto anche se a lanciarlo è stato poi Prandelli.

Intanto è stato eliminato dall’Europa League anche il Milan che per altro sta facendo un’ottima stagione fra mille infortuni. Ci ha pensato Paul Pogba, appena entrato, a segnare il gol che ha consentito al Manchester United di sbancare San Siro e sistemare la pratica qualificazione. Una strage di italiane. Delle sette che hanno cominciato la stagione, resta in corsa soltanto la Roma in Europa League. Questa, ovvio, è la sconfitta di tutto il nostro movimento calcistico che da anni mostra i suoi limiti in tutti i campi, tecnici, tattici, organizzativi, infrastrutturali. E non è solo un problema economico per altro accentuato dal Covid. Manca la programmazione, mancano le istituzioni calcistiche, l’attenzione ai settori giovanili, la preparazione dei dirigenti, il coraggio degli allenatori e i presidenti spendono energie a litigare fra di loro come dimostra la vicenda dei diritti televisivi e dei fondi in Lega Calcio. Un ballo sul Titanic…

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