Morrone sulle seconde squadre: "Giocano stranieri ed esperti, così si snatura il progetto"


Ospite nei giorni scorsi di TMW Radio, all'interno della trasmissione 'A Tutta C', Alfonso Morrone, presidente ADICOSP, si è soffermato sulla questione delle formazioni Under 23 con l’Inter che quest’anno affiancherà Juventus, Atalanta e Milan (la cui squadra è però retrocessa in Serie D lo scorso anno) in questo progetto. Queste le sue parole in merito:
L’Inter ha ufficializzato la sua seconda squadra. Che ne pensa?
"Ha fatto scelte più coerenti rispetto al Milan, affidandosi a professionisti che conoscono la Serie C. Però resto critico sul progetto delle seconde squadre. Dovevano servire a valorizzare il talento italiano, ma spesso vengono utilizzate per far giocare stranieri o calciatori esperti. Così si snatura il progetto.
Cosa proporresti in alternativa?
"Introdurre regole chiare. Se una seconda squadra vuole partecipare, deve puntare su giovani italiani. Altrimenti non partecipa. E magari ricreare un campionato forte come la vecchia De Martino, un vero passaggio intermedio tra Primavera e prima squadra".
Anche l’età dei calciatori sembra un tema chiave.
"In Italia consideriamo giovani i calciatori fino a 24 anni, quando all’estero a 20 hanno già 30 presenze nei professionisti. È un problema culturale. E riguarda tutti: dirigenti, allenatori, tifosi. Se un allenatore deve salvare la panchina, difficilmente farà giocare un giovane. Dobbiamo cambiare mentalità, e farlo tutti insieme".
