Sorrento, Amarante: "A Salerno sarà dura. Salviamoci presto, poi si vedrà"

In carica dal 2022 come direttore sportivo, Alessandro Amarante è uno degli artefici della rinascita del Sorrento. Un campionato di serie D vinto (con annesso premio come miglior ds), poi la capacità di consolidarsi in C ottimizzando il budget a disposizione. Ora il sogno di conquistare i playoff con una squadra che si è rinforzata negli ultimi giorni di mercato. Ecco quanto Amarante ha dichiarato ai microfoni del quotidiano La Città a pochi giorni dal derby con la Salernitana:
Soddisfatti della rosa allestita o state immaginando qualche innesto dagli svincolati?
"Siamo contenti dell'organico, con gli arrivi di Sabbatani e Santini il nostro lavoro in entrata è finito. Anche perchè abbiamo una lista over piena e non possiamo fare altri movimenti".
Come mai avete scelto Mirko Conte?
"E' un allenatore che, con la Turris, ha tirato fuori il meglio dai calciatori anche in situazioni di enormi difficoltà. Seppur da secondo ha avuto esperienze importanti anche a livello internazionali. Noi abbiamo difficoltà oggettive: ci alleniamo a Torre del Greco e non a Sorrento e giochiamo le partite casalinghe a Potenza. Proprio per questo avevamo bisogno di una guida tecnica abile a lavorare sul piano mentale".
Però è stata una falsa partenza...
"I risultati sono stati deludenti, ma allo stesso tempo siamo anche contenti perchè la squadra ha dimostrato di crederci fino alla fine. Abbiamo affrontato un Trapani che vale le prime posizioni in classifica, eppure avremmo meritato di vincere. Ci hanno annullato due gol per situazioni molto dubbie. L'FVS dà senza dubbio una mano sotto alcuni aspetti, ma talvolta mancano immagini chiare e questo non contribuirà sempre a fare giustizia. Come probabilmente è accaduto a noi".
Salernitana tutta nuova: è' un vantaggio affrontarla ora? Del resto già in coppa avete "approfittato" del periodo di rodaggio dei granata...
"Stiamo parlando di una squadra che ha fatto bottino pieno. Non posso giudicare e non so in che condizioni siano i nuovi innesti. Il fatto che non siano scesi in campo domenica scorsa non ci dà riferimenti sui quali lavorare, sappiamo che sono forti e che hanno 20-22 calciatori sullo stesso livello".
Sugli spalti tornerà il pubblico: un ostacolo in più per voi o può essere una spinta maggiore anche per la sua squadra?
"Noi siamo abituati a giocare con i tifosi avversari sugli spalti, perchè in casa ne abbiamo pochissimi visto che siamo costretti a spostarci a Potenza e i nostri fedelissimi faticano a farsi sentire in uno stadio così grande. Gli ospiti sono quasi sempre in numero maggiore. Giocare contro la Salernitana, in un Arechi pieno, dà uno stimolo a tutti. Ci sono piazze che portano 9-10mila persone sugli spalti e questo ti fa sentire importante, un evento sportivo non ha senso se non ci sono gli spettatori".
Quali sono le più accreditate per il salto diretto di categoria?
"Salernitana, Benevento e Catania. Non escludo qualche sorpresa. Il Trapani ha un ottimo organico, ma parte da -8 e il Catania ha iniziato con tre vittorie su tre e diventa difficile immaginare una rimonta del genere. Aggiungerei anche il Crotone. Il Potenza non l'ho ancora visto e non posso giudicare, ma l'organico è di tutto rispetto".
"Ricordiamo come hanno esultato dopo il passaggio del turno, sarà bello affrontarli poco tempo dopo quella sconfitta". Come commenta le parole di Varone?
"Sono due partite differenti. Era pieno agosto, domenica sarà tutta un'altra storia. Non c'è da fare alcun tipo di paragone. Stiamo parlando di un mese fa. Il calcio d'estate è completamente diverso dal campionato, ora i punti iniziano a pesare mentre in coppa è sempre un' incognita".
Qual è l'obiettivo del Sorrento?
"Anzitutto voglio fare un plauso alla società perchè ci mette a disposizione tutto ciò che occorre. Il nostro obiettivo è raggiungere il prima possibile la salvezza, sperando poi di fare qualcosa in più. Negli ultimi due anni abbiamo sempre sfiorato la qualificazione ai playoff, fallendola per pochi punti. Nel campionato scorso la media punti era importante fino alla ventisettesima giornata, poi abbiamo pagato un calo finale che ha consentito ad altre realtà di scavalcarci. Per ora pensiamo a mantenere la categoria".
