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Guardiola fa 50 anni. Vita e miracoli (sportivi) del tecnico che ha cambiato il calcio

Guardiola fa 50 anni. Vita e miracoli (sportivi) del tecnico che ha cambiato il calcioTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 18 gennaio 2021, 19:38Calcio estero
di Gaetano Mocciaro

50 anni di Pep Guardiola, calciatore eccellente e tecnico che passerà alla storia per aver contribuito in modo massiccio alla trasformazione del calcio moderno. E pensare che sembrava uno "yes men" della dirigenza, quando nel 2008 fu incaricato di prendere le redini di un Barcellona che per quanto pieno di stelle era in un periodo discendente dopo i successi dell'era Rijkaard. Due campionati finiti dietro il Real Madrid, l'ultimo addirittura dietro anche al Villarreal.

Si era formato nella cantera blaugrana, come da giocatore anche da allenatore. E ha immediatamente rivoluzionato il gioco del calcio non solo del Barça. Anche con scelte apparentemente impopolari: "Via Ronaldinho, Deco ed Eto'o" tanto per iniziare. Dando pieni poteri al talento in ascesa di Lionel Messi. Con i primi due il divorzio è stato immediato, col camerunese dopo un anno, non prima che mettesse la firma sulla finale di Champions League, a sancire un clamoroso Triplete al primo colpo. Due anni dopo si ripeterà. Totale in 4 anni sulla panchina del Barcellona: 14 titoli, vinti giocando un calcio mai visto finora. E che in molti hanno tentato invano di replicare. Impensabile, se guardiamo a come si era presentato, ossia con un ko sul campo del Numancia e con un pari casalingo contro il Racing Santander.

E poi il Bayern, tre anni ad ammazzare la Bundesliga alzando l'asticella tra giocatori che già erano abituati a lottare per vincere sempre. Infine il Manchester City, dove ha frantumato diversi record, fra cui quello dei 100 punti in una sola stagione. È la sua quinta stagione in Inghilterra, alla ricerca di quella Champions che gli manca da 10 anni. Intanto i titoli vinti complessivamente da allenatore sono 30, contando la Tercera Division vinta col Barcellona B.

Tanti sono i giocatori che gli devono la carriera ad altissimi livelli: il già citato Messi, liberato da Ronaldinho è diventato devastante. Ma anche Dani Alves, da promettente giocatore del Siviglia a devastante realtà. E poi Sergio Busquets, portato su dalla squadra B e ancora oggi perno del centrocampo del Barcellona. Thiago Alcantara, fatto crescere in Catalogna e portato con sé al Bayern. E a proposito dei bavaresi: David Alaba con Guardiola ha imparato e fare non solo il terzino sinistro, ma anche il centrale di difesa e il centrocampista. Per non parlare di Joshua Kimmich, divenuto giocatore totale al Bayern. Al Manchester City chiedete a Kevin De Bruyne quanto abbia inciso Pep, così come David Silva.

Non sono mancati i nemici: da Ronaldinho, Deco ed Eto'o giubilati subito o quasi a Zlatan Ibrahimovic, che tanto aveva fatto per vestire la maglia blaugrana quanto velocemente è andato via, immediatamente in rotta di collisione col tecnico. Ma del resto non si può piacere a tutti. Il futuro? Cinque anni fa dichiarava di non intendere arrivare fino a 60 anni. In definitiva siamo entrati nell'ultimo lustro della sua carriera: godiamocela finché possiamo. Ammesso che non cambi idea.

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