Gasperini: "No comment sul mercato. Le parole di Fabregas? Meno passaggi al portiere"
Gian Piero Gasperini, tecnico della Roma, parla in conferenza stampa alla vigilia della grande sfida alla Juventus, declinando però ogni domanda relativa al calciomercato in arrivo: "Non parlo di mercato. La concentrazione e l'attenzione sono al 19 di dicembre. Ovviamente, è molto bello arrivare a giocare questo tipo di partite a Torino con la Juventus con questa classifica. Per tutto il resto penso ci sia tempo e non è questo il momento, solo per questo motivo".
Fabregas ha detto che nel calcio italiano si gioca poco: qual è la sua visione a riguardo?
"Ci sono tante componenti: si può giocare bene o male in tanti modi, si possono fare risultati o meno in tantissimi altri modi, per fortuna, altrimenti se fosse così riduttivo e così limitato non piacerebbe così tanto. Quindi c’è spazio assolutamente per le grandi novità e per i piccoli dettagli. Quello che a me non piace in questo momento del calcio è la situazione del portiere, perché è qualcosa per cui bisognerà trovare il modo di velocizzare. Adesso c’è la regola degli otto secondi, che viene applicata pochissimo; c’è un’altra situazione in cui la palla è ferma a terra e passano anche trenta secondi prima che il portiere inizi a giocare. Questo per sfruttare il fatto che il portiere, giustamente, è diventato molto abile anche a giocare con i piedi. Un’altra cosa che mi piace molto poco e che bisognerebbe forse cercare di ridurre è il tempo con cui si gioca con il portiere. Contro l’Inter, per esempio, il portiere del Como ha avuto cinquantuno volte la palla tra i piedi: questo non piace alla gente… Il calcio è giocare in avanti. Il passaggio all’indietro fino al portiere, ho capito il possesso palla, ma diventa un’altra cosa che non piace al pubblico. Il pubblico vuole vedere i contrasti, i dribbling, vuole vedere il gioco in avanti, altrimenti il rischio, al di là delle singole squadre, è che diventi un calcio brutto, molto più simile a un calcetto. Il calcetto a volte è bello da giocare, ma è molto brutto da vedere. Bisogna cercare, secondo me, da amante del gioco del calcio, qualcosa che porti a giocare in avanti e non all’indietro. Non è facile, però quando vedo il portiere che tiene la palla nei piedi per dieci, venti, trenta secondi, con tutti fermi, non mi piace: non è una bella partita. Voglio vedere la palla sempre tra i piedi dei giocatori di qualità e il Como ne ha tanti".
Si ritiene soddisfatto di Soulé?
"Sono molto soddisfatto di Soulé, ma lo sono di tutti in generale. È una squadra che gioca con grande spirito e che ha il consenso dei propri tifosi, anche quando non riesce a raggiungere il risultato sperato. Questa è la cosa più importante. Soulé, sicuramente, tra tutti quanti ha delle caratteristiche particolari che piacciono di più alla gente".
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