Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
TMW Radio

Sambenedettese, De Angelis: “Rosa da snellire, due o tre interventi mirati”

Sambenedettese, De Angelis: “Rosa da snellire, due o tre interventi mirati”TUTTO mercato WEB
Daniel Uccellieri
Oggi alle 15:04Serie C
Daniel Uccellieri
Ascolta il podcast
TMW Radio / A Tutta C
00:00
/
00:00

Stefano De Angelis, direttore sportivo della Sambenedettese, è intervenuto nel corso dell'appuntamento mattutino di A Tutta C, trasmissione in onda su TMW Radio e su Il 61, canale 61 del digitale terrestre.

La Sambenedettese è una neopromossa in una piazza che ha ritrovato il calcio di un certo livello. Che bilancio fa di questa prima parte di stagione?
"Siamo partiti bene. Questa per noi è una stagione di transizione, ma molto importante. La Sambenedettese è una grande piazza, però va ricordato che la società è nata solo tre anni fa e sta crescendo passo dopo passo. L’obiettivo era consolidare la categoria e, ad oggi, possiamo dire di essere in linea con i programmi. Forse, per come eravamo partiti, avremmo potuto raccogliere qualche punto in più, ma sapevamo che sarebbe stato un campionato difficile".

La classifica vi vede in una zona relativamente tranquilla, a metà strada tra play-off e zona calda. Guardate avanti o dietro?
"San Benedetto, come piazza, ti spinge sempre a guardare avanti. C’è grande passione e grandi aspettative, ed è difficile accontentarsi. Detto questo, siamo una squadra giovane, con tanti ragazzi alla prima esperienza in Serie C. È normale che il nostro primo pensiero sia la salvezza. I margini sono stretti, basta una domenica storta per ritrovarsi più in basso. L’obiettivo primario resta consolidarci, poi vedremo partita dopo partita. Se ci sarà l’opportunità di migliorare, proveremo a farlo".

Questa pressione è anche uno stimolo?
"Assolutamente sì. È una pressione che dà anche piacere. Lavorare in una realtà così passionale ti spinge a dare sempre qualcosa in più".

Guardando al mercato di gennaio, quale sarà l’approccio della Sambenedettese?
"Gennaio è un mercato complicato: inserire giocatori a metà stagione non è mai semplice. Abbiamo una rosa numericamente ampia, con 28 elementi, molti dei quali giovanissimi. L’idea principale è snellire la rosa, dare al mister un gruppo più funzionale. Due o tre operazioni le faremo, ma senza follie. Se dovesse presentarsi un’occasione che può alzare il livello, la valuteremo. La società è ambiziosa, ma vuole crescere con equilibrio".

Nel girone B sembrano esserci tre squadre che stanno facendo il vuoto: Ravenna, Arezzo e Ascoli. Che campionato sta vedendo?
"È un campionato molto equilibrato, tolte le prime tre che hanno dimostrato di avere qualcosa in più. L’Ascoli, per qualità di gioco, forse è la migliore; il Ravenna è una squadra molto solida e concreta; l’Arezzo ha giocatori di grande talento. Sono tre realtà diverse, ma forti. Dietro c’è grande equilibrio: puoi vincere o perdere con chiunque, anche con squadre che oggi sono in basso in classifica ma non rispecchiano il loro reale valore".

La Serie C punta molto sul progetto giovani e sulla cosiddetta “Riforma Zola”. Da direttore sportivo, che idea si è fatto?
"È l’unica strada percorribile per sostenere il calcio oggi, soprattutto a livello economico. Ma i giovani vanno valorizzati nel modo giusto, non solo per il minutaggio o per l’incentivo economico. Ci vuole coraggio e bisogna credere davvero nei ragazzi. Da noi giocano giovani perché sono bravi, non perché sono giovani. Se un ragazzo del 2005 o 2006 è più forte di uno di 28 anni, allora deve giocare lui. Questo è il mio modo di vedere il calcio".

Un concetto che vale anche per allenatori e dirigenti?
"Certo. Abbiamo preso un allenatore di 33 anni perché riteniamo sia bravo, non per l’età. La prima volta c’è per tutti: per un giocatore, per un allenatore, per un direttore. Bisogna guardare alle qualità, non alla carta d’identità".

Che giudizio dà alle seconde squadre?
"Se fatte nel modo giusto, possono essere un valore aggiunto. La Juventus ha dimostrato che questo progetto può funzionare: ha fatto crescere giocatori importanti. È chiaro che servono dei paletti, perché la Serie C non deve diventare un campionato di sole seconde squadre. Devono convivere tutte le realtà, altrimenti si rischia di perdere quel percorso che porta un ragazzo dall’Eccellenza fino al professionismo".

Chiudiamo con il campo: la sfida contro la Vis Pesaro. Che partita si aspetta?
"Una gara difficilissima. La Vis è una squadra forte, con una base che lavora insieme da anni e un allenatore molto preparato. Viene da ottime prestazioni contro Ascoli e Ravenna. Noi non vinciamo da diverse partite e sappiamo che dobbiamo dare il massimo: contro una squadra così, al minimo errore vieni punito".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Pronostici
Calcio femminile