Speciale Newcastle: i sauditi si fermeranno alla Premier o faranno come il City Football Group?

L'acquisizione da parte del Fondo d'Investimenti Pubblico dell'Arabia Saudita del Newcastle United è realtà. Negli scorsi giorni i comunicati, il club del nord dell'Inghilterra è in mani saudite. Una trattativa che va avanti da tempo, come evidenzia la ricostruzione di Tuttomercatoweb.com del maggio 2020. Prima è naufragata per la questione dei diritti televisivi e della pirateria, nodo che ha costretto le parti e la Premier League a mollare. Il riavvicinamento e l'arbitrato con il Qatar ha portato poi a una nuova intesa e alla fumata bianca. Questo è però un caso unico e ben diverso da quelle che sono state le altre trattative che hanno riguardato il PIF negli ultimi mesi.

Il modello City Football Group
Quello del CFG è un modello innovativo per il calcio globale: società in ogni angolo, da Montevideo a Mumbai, da New York a Manchester passando da Troyes a Lommel, Yokohama e non soltanto, per questioni commerciali, di sviluppo della filosofia, economiche, di scouting. Un progetto visionario a firma spagnola che negli Emirati è stato sposato a pieno a suon di milioni e acquisizioni societarie. Chiaro è che ce ne sia una principe, il Manchester City, e altre di fascia ben diversa, Girona e Troyes le più rilevanti in Europa, New York FC in MLS ma di altra caratura. Quello del PIF saudita può essere un modello simile? Per il momento non ci sono avvisaglie di acquisti di club di portata differente in altre leghe. Gli unici rumors riguardano semmai altre due big.

Olympique Marsiglia e Inter
Mentre i rumors sulla Roma si sono spenti dopo un iniziale abbozzo di trattativa pre Friedkin (a pesare c'è anche la questione religiosa, nella Capitale), la potenziale acquisizione dell'Inter è sempre un tema di grande attualità quando si parla di fondo saudita. I rapporti tra le istituzioni calcistiche italiane e del regno arabo sono buoni, come dimostra l'imminente ed ennesima Supercoppa che si giocherà (stavolta di nuovo a Jeddah, l'ultima a Riyad, ndr) in Saudi. Da capire se ci saranno mosse tra gli advisor delle due controparti nelle prossime settimane e mesi, ma il fatto che Suning cerchi un compratore di simile portata non è certo un mistero. Poi l'Olympique: in parallelo a quella del Newcastle, si è sviluppata una trattativa tra investitori privati facenti capo a Al-Walid Bin Talal e la proprietà americana di Frank McCourt. L'affare si è poi arenato, nonostante le parti fossero in costante contatto (al netto delle smentite di rito), anche sulla tematica dello Stade Velodrome. Quello della 'Vente OM' è uno dei temi più sentiti dal pubblico marsigliese e la cessione del Newcastle al PIF ha risvegliato sogni messi momentaneamente nel cassetto.

Un modello diverso
Acquistare club di prima fascia, chiaramente, non è ricalcare il modello CFG e neppure quello Red Bull ma è il manifesto di una grandeur politica che l'Arabia Saudita sta cercando di avere grazie al progetto Vision 2030. Sta ospitando alcuni dei più grandi eventi al mondo: dalla boxe, con Fury contro Joshua e prima ancora Joshua contro Ruiz, al nuovo GP di Formula 1, dal wrestling ai grandi incontri di pallone e non solo. Il passo ulteriore è non fermarsi ai propri confini ma sfruttare quello che è uno dei più grandi portafogli del mondo per investire anche in società sportive all'estero. Il Newcastle è la prima della lista ma sarà uno stress test importante per le ambizioni del regno saudita nel mondo sportivo fuori dall'Arabia.