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Brescia, Maran: "Malesani e Baldini due maestri. Quando scelgo un club guardo al progetto"

Brescia, Maran: "Malesani e Baldini due maestri. Quando scelgo un club guardo al progetto"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 20 febbraio 2024, 20:49Serie B
di Tommaso Maschio

Nel corso di un incontro con la sezione dell’AIAC di Brescia il tecnico delle Rondinelle Rolando Maran ha parlato di come abbia mosso i primi passi da allenatore soffermandosi poi su alcuni momenti importanti della propria carriera: “Ho avuto la fortuna di incontrare Silvio Baldini che mi ha chiamato a Carrara nel mio penultimo anno di carriera da calciatore, mi disse che non appena avessi smesso mi avrebbe chiamato a fare il vice, poi per casualità andò al Chievo e mi chiamò con lui. Io in venti secondi decisi di smettere di giocare e di seguirlo. - continua Maran come riporta Bresciaingol.it - Lui e Malesani sono stati due maestri che mi hanno insegnato tanto, il loro era un calcio che sviluppa più componenti, come il gioco con gli spazi, che adesso mi piace molto. Mi hanno insegnato un mondo nuovo, un calcio che non è più solo scontro diretto”.

Spazio poi ai fattori che prende in considerazione quando decide di accettare una squadra o meno: “Il progetto squadra è la componente principale, mi è capitato di subentrare e mi è sempre andata bene, perché ho sempre visto che c’era qualcosa nonostante le difficoltà. Le altre componenti secondo me non vanno viste, bisogna valutare un complesso su cui lavorare. In fase di non possesso parto dalla pressione e dal modo di stare in campo, dal punto di vista offensivo cerco una squadra che sappia costruire, sfruttando la profondità e giocando in maniera rapida. Poi cerco nella rosa che ho a disposizione chi possa applicare certi principi. - prosegue Maran – Quando subentro cerco soprattutto compattezza perché da lì in poi si incomincia a costruire, ci vuole un obiettivo raggiungibile nell’immediato. Quando sono arrivati qui innanzitutto c’era bisogno di ridare fiducia e autostima attraverso il lavoro sul campo. L’aspetto mentale poi è fondamentale per far bene a livello professionistico“

Maran poi si sofferma di costruzione dal basso, seconde palle ed esperienze all’estero: “La costruzione dal basso è un aspetto che può aiutare, ma non concepisco che venga portata all’eccesso. Devi dare alla squadra delle certezze e se questo tipo di azione d’attacco ti crea più problemi che altro, allora è pericolosa. Sulle seconde palle non faccio un lavoro specifico, ma un richiamo quotidiano. Tanti sono diventati bravi nella prima pressione, dunque diventano fondamentali le seconde palle. Estero? Sì mi piacerebbe andare ad allenare fuori, ma non mi hanno mai chiamato (ride NdR) - conclude Maran – Guardiola? È un grandissimo allenatore, ma ne abbiamo uno anche qui come De Zerbi che non può lottare per la Premier League, ma è un numero uno. Anche Ancelotti è un fuoriclasse che ha vinto dappertutto, ha aperto la testa a tanti. Con quale giocatore sono entrato subito in sintonia? Nainggolan. Quando lo chiamavo dalla panchina, sapeva già cosa fare. Mi capiva al volo, facendo ciò che avevo in testa“.

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