Mese di fuoco per il Rimini, l'avvocato Scalco: "Occhio alla scadenza del 16 ottobre"

Nel corso della diretta pomeridiana di A Tutta C, il format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, è intervenuto l'avvocato Andrea Scalco della DCS Legal, specializzato in diritto dello sport.
Avvocato, siamo tornati a disturbarla per parlare purtroppo ancora del mondo Rimini. I prossimi giorni saranno due settimane di fuoco per la società: da un lato la questione stadio, dall’altro soprattutto la scadenza del 16 ottobre, data importante per i pagamenti di stipendi e contributi IRPEF. Che cosa può rappresentare un eventuale mancato pagamento?
"Sì, assolutamente. Come ha sottolineato, il 16 è una scadenza prevista a livello Covisoc. Il mancato rispetto comporterebbe una violazione degli obblighi federali della società e quindi la segnalazione degli inadempimenti da parte della Covisoc alla Procura federale. Quest’ultima, successivamente, notificherebbe alla società la comunicazione di conclusione indagini con il successivo deferimento. A quel punto si andrebbe davanti al Tribunale federale per stabilire se la violazione contestata sussista, con le relative sanzioni.
Alla luce di questi mancati pagamenti, il rischio è quello di rivivere quanto successo l’anno scorso nel girone C, con l’esclusione a campionato in corso come accadde a Taranto e Turris?
Sì, il rischio potenziale è questo. Anche qualora la società non venisse esclusa subito, è chiaro che si troverebbe ad affrontare un campionato già compromesso, partendo ulteriormente penalizzata. Parliamo di una società che ha adempiuto alle pratiche necessarie per l’iscrizione, ma che poi sembra non riuscire a rispettare le scadenze federali sui pagamenti di emolumenti e contributi IRPEF e INPS.
Quindi l’esclusione non scatterebbe con questa tornata di mancati pagamenti, ma eventualmente alla successiva?
"Esatto, corretto. In questo caso si tratterebbe della prima violazione per la stagione sportiva in corso, quindi non scatterebbe subito l’esclusione".
Un’altra notizia riguarda il Cosenza, che sta avviando le pratiche per la cessione della società. Da addetto ai lavori, quali sono i passaggi burocratici che un club deve affrontare? Cosa possono aspettarsi i tifosi?
"I passaggi di proprietà a livello federale sono procedure piuttosto articolate. Innanzitutto, come per qualsiasi società commerciale, serve un accordo tra le parti, con due diligence e intese economiche. A livello calcistico ci sono ulteriori requisiti previsti dall’articolo 20 bis delle NOIF: chi acquisisce deve avere requisiti di onorabilità e solidità finanziaria, anche in caso di cambio quote interne. Questo per garantire che la società sia in grado di portare a termine il campionato e proseguire con stabilità. Dunque non si tratta di passaggi immediati, ma sono comunque consentiti purché vengano rispettati tutti i parametri richiesti".
Una curiosità: spesso vediamo società, soprattutto in Serie C, passare di mano a nuove cordate che però non migliorano la situazione e in alcuni casi portano addirittura al fallimento. Non sarebbe utile introdurre ulteriori paletti per l’ingresso di nuovi proprietari, specialmente a campionato in corso?
"Negli ultimi anni la federazione ha fatto passi avanti rispetto al passato, quando le procedure erano molto più permissive. Oggi ci sono già diversi paletti per garantire la solidità di chi entra nel sistema calcio. È chiaro però che si può e si deve fare ancora di più, soprattutto per verificare meglio le proprietà estere, che sono sempre più presenti ma più complesse da valutare sotto il profilo della solidità reale. In ogni caso sono temi sempre all’attenzione della federazione per rafforzare ulteriormente la stabilità del sistema".
