10 giugno 1934, l'Italia alza al cielo di Roma la sua prima Coppa del Mondo

Il 10 giugno 1934, nello stadio Nazionale del P.N.F. a Roma, si gioca la finale del secondo Mondiale di calcio. Il primo, quattro anni prima, era stato vinto dall'Uruguay, nel derby rioplatense contro l'Argentina. Novantuno anni fa, invece, davanti a Benito Mussolini si scontrano l'Italia, nettamente favorita anche solo per avere il regime dalla sua parte, e la Cecoslovacchia. I venti del totalitarismo tirano oramai forte, con Berlino 1936 e Francia 1938 che saranno ulteriormente segnati da fascismo e nazismo.
A venti minuti dalla fine, con sorpresa, è la Cecoslovacchia a trovare il vantaggio grazie a una rete di Puc. Ci pensa un italo argentino, Raimundo Orsi da Avellaneda, a cambiare la storia del nostro calcio. Perché il pareggio a dieci dal termine consente almeno di arrivare ai tempi supplementari.
Al quinto minuto del primo overtime è Angelo Schiavio, nato a Bologna, a dare la vittoria al commissario tecnico Vittorio Pozzo. La Coppa del Mondo viene quindi alzata al cielo di Roma, nella prima edizione europea dei Mondiali. Seguirà, appunto, la competizione francese quattro anni dopo, con Pozzo ancora vincente per la seconda volta consecutiva.
Italia-Cecoslovacchia 2-1 dts
Marcatori: 71' Puc (C), 81' Orsi (I), 95' Schiavio (I)
Italia (2-3-5)
Combi; Morzeglio, Allemandi; Ferraris, Monti, Bertolini; Guaita, Meazza, Schiavio, Ferrari, Orsi.
Allenatore: Pozzo
Cecoslovacchia (2-3-5)
Plancia; Ctyroky, Zenisek; Krcil, Cambal, Kostalek; Puc, Nejedly, Sobótka, Svoboda, Junek.
Allenatore: Petru.
