Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche

Gotti e il Loftus-Cheek del Chelsea: "Colpi da fenomeno, a volte si spegneva l'interruttore"

Gotti e il Loftus-Cheek del Chelsea: "Colpi da fenomeno, a volte si spegneva l'interruttore"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 12:23Serie A
di Daniele Najjar

Fra i giocatori che nel nuovo Milan di Massimiliano Allegri si vogliono rilanciare c'è il centrocampista Ruben Loftus-Cheek, che ha appena riconquistato la considerazione della Nazionale inglese.

L'allenatore Luca Gotti, che ha lavorato con lui ai tempi del Chelsea (quando Gotti affiancava Sarri) ha rilasciato una intervista a La Gazzetta dello Sport per parlare di lui: "A volte sembrava bastasse premere un interruttore. Si trasformava. A volte serviva solo… un po’ di fiducia”, ha spiegato. "Ruben è un ragazzo particolare. Ma unico nel suo genere. Aveva colpi e giocate da fenomeno vero, ma diciamo che dipendeva da come girava il sole… E da quanto si sentiva forte lui in primis. Però ha caratteristiche che non ho mai più trovato in nessun altro calciatore”, ha aggiunto.

Poi sulle sue caratteristiche: “Ha un tiro incredibile e tempi di inserimento da top player. È un giocatore molto verticale, moderno. La cosa che più mi ha impressionato è come diventasse dominante quando sentiva la fiducia dello spogliatoio. Si trasformava”. Sulla sua versione fuori dal campo racconta: "Ricordo un Ruben sempre sorridente, che scherzava con tutti. Ogni tanto, in spogliatoio, lo mettevano anche in mezzo. Poi aveva una gentilezza incredibile, oltre che un gran senso del rispetto. Le racconto questa: una volta lo incrocio al centro sportivo due ore dopo l’allenamento e gli chiedo “che ci fai ancora qui?” Era rimasto a due ore a fare foto e firmare autografi con i tifosi. “Ero uno di loro solo qualche anno fa”, mi rispose".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile