Padova, Gomez: "Durante la squalifica non vedevo partite, mi faceva troppo male"
“Durante il periodo di stop non vedevo le partite di calcio, mi faceva troppo male. Nei primi mesi cercavo di allenarmi da solo, ma piangevo tutti i giorni”. L’attaccante del Padova Alejandro Gomez ha parlato così a Sky Sport del lungo periodo in cui è rimasto fermo a causa della squalifica per doping: “Mi sono detto che avrei studiato e fatto il corso per allenatore o direttore sportivo, ma non potevo farlo e quindi mi si chiudevano tutte le porte”.
Il Papu si sofferma anche sui tanti che sono scomparsi in quei momenti difficili: “Gli amici stretti ci sono sempre stati, mentre altri si sono persi come spesso accade quando vivi un momento difficile. Le persone più importanti che sono rimaste sono i miei genitori, i miei fratelli e i miei figli, la mia famiglia insomma. - prosegue l’argentino – Denis mi è stato molto vicino, mi ha introdotto al mondo del paddle e mi ha aiutato tanto”.
Spazio poi alla scelta di tornare in campo partendo dal neopromosso Padova in Serie B: “Fisicamente stavo bene e mi dicevo che non potevo smettere, dopo il primo anno ho iniziato a vedere la luce e pensare che avrei dovuto trovare una squadra. La rabbia iniziale si è trasformata in voglia e poi è arrivato Mirabelli. Dopo 3-4 giorni di trattativa abbiamo trovato l’accordo, anche se avevo offerte anche dall’estero, ma volevo restare in Europa e in Italia”.











