Atalanta, clima complicato per Juric e il club. Mugugni e troppi pareggi di fila
Si poteva presumere potesse essere un anno complicato per l'Atalanta. Perché l'addio di Gian Piero Gasperini era chiaramente doloroso, soprattutto per chi sarebbe venuto poi. A meno di un allenatore dal grande curriculum oppure dal fascino elegante, i mugugni erano da mettere in conto. Certo, l'ennesimo pareggio contro una squadra di medio bassa classifica come la Cremonese è stato visto come un passo indietro, forse anche di un paio. Soprattutto considerando che in settimana c'era già stato il pari con lo Slavia Praga che faceva il bis con quello contro la Lazio: partite in cui l'Atalanta avrebbe meritato ai punti, ma questa non è boxe e nemmeno basket.
Il clima è complicato. Quasi infuocato fra chi vorrebbe una decisione forte sin da subito e chi predica calma. Difficile prendere posizione attualmente, con due partite di campionato consecutive contro Milan e Udinese. Infatti ogni decisione è rimandata più in là, perché chi ha compiuto questa scelta è ancora convinto di avere operato nel miglior modo possibile per continuità e per opportunità.
Proprio perché Juric è un allievo del Gasp, i paragoni si moltiplicano. Fra i gol non segnati e le vittorie che non arrivano. Meglio una sconfitta che non due pareggi, spiegano i detrattori. Più in generale è l'assenza di gioco a preoccupare, dopo una campagna acquisti onerosa ma con i nuovi che non stanno certo dando la mano che ci si poteva aspettare.











