Juve, il retroscena sull'esonero di Tudor: decisione presa all'alba, John Elkann in prima linea
Una notte di riflessione è bastata per cambiare tutto. L’avventura di Igor Tudor alla guida della Juventus si è conclusa poche ore dopo la sconfitta dell’Olimpico. Il tecnico croato - scrive il sito de La Gazzetta dello Sport - ha pagato una crescente confusione tattica e di ruoli che, con il passare delle settimane, è diventata sempre più evidente. Ma a pesare non sono stati solo i risultati: secondo la società, le sue continue analisi e giustificazioni hanno finito per sembrare una ricerca costante di alibi. Un atteggiamento lontano da quello che alla Continassa definiscono "stile Juve".
Dietro l’esonero si nasconde una frattura di fondo, tra risultati deludenti e un clima interno in progressivo deterioramento. Le prestazioni, in calo costante, hanno riportato la memoria ai tempi di Maifredi, tra arbitri nel mirino e lamentele sui calendari. In campo, Tudor ha accusato pubblicamente alcuni giocatori senza però ottenere una reazione collettiva. A parole la squadra sembrava compatta, ma nei fatti la sintonia era ormai svanita.
La decisione è maturata all’alba, con John Elkann in prima linea. Continuare avrebbe significato rischiare di allontanarsi definitivamente dalle zone alte della classifica. “Troppa confusione tattica equivale a zero identità”, si è detto in società. E così, sei mesi dopo, il fantasma di Thiago Motta si è materializzato alla Continassa. Per Tudor, la parentesi bianconera finisce dove era cominciata: tra dubbi, promesse e rimpianti.











