Perinetti e la scomparsa della figlia Emanuela: "Col mio libro accendiamo un faro sull'anoressia"
Il dirigente Giorgio Perinetti ha racconto in un libro, “Quello che non ho visto arrivare”, la storia di sua figlia Emanuela, deceduta nel 2023 a causa dell’anoressia. L'ex direttore sportivo di Napoli e Palermo, tra le altre, ne ha parlato anche in un'intervista con Bruno Vespa per la trasmissione 'Cinque minuti', in onda su Rai 1: "Noi l'abbiamo capito negli ultimi tempi, sei mesi prima che avvenisse il dramma. Emanuela aveva costruito un castello di bugie, nominava altri problemi. Quando abbiamo scoperto casualmente la verità, lei ha negato di aver bisogno di cure".
Ha raccontato che aveva parlato di una forma di cancro.
"Sì, si era inventata alcune cose, come avere una forma di cancro. Abbiamo scoperto la verità troppo tardi. Lei ha sempre negato la necessità di cure. Essendo maggiorenne, non può essere obbligata. E questo è un paradosso perché se uno sta male dovrebbe essere aiutato, invece non si può. Quando è crollata fisicamente, negli ultimi giorni, in ospedale, finalmente ha cercato di riprendere il controllo di sé stessa e della vita, ma era troppo tardi e quindi l'abbiamo persa".
Ha capito che se ne stava andando quando le ha parlato di sua madre scomparsa.
"Io cercavo sempre di dirle 'Non puoi permettere che tua madre mi dia questo castigo e mi dica che ho perso nostra figlia'. Lei invece ha detto 'Papà, ho visto mamma, devo andare da lei'. E lì ho capito che avevamo perso la battaglia. Abbiamo scritto questo libro, insieme a Pennetti, per accendere un faro su un tema troppo spesso sommerso, anche addirittura dagli stessi pazienti".













