Esposito: “Picerno è casa mia. Prima la salvezza, poi penseremo ad altro"
Emmanuele Esposito, attaccante del Picerno, è stato ospite dei microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C', ha analizzato il momento della squadra, il livello del Girone C e il ruolo delle seconde squadre nella crescita dei giovani italiani.
Picerno è una piccola realtà che negli ultimi anni ha fatto cose importanti. Come la descriverebbe a chi non la conosce?
"Picerno è diventata una realtà vera, dove si fa calcio in modo serio. Il merito va al nostro presidente, che ha investito tanto nel suo paese creando una società solida. Anche se il contesto è piccolo, non abbiamo nulla da invidiare ai club più strutturati della categoria".
Venite da un punto prezioso dopo un periodo complicato. Come state vivendo questo momento?
"Sappiamo di essere in una fase difficile, ma la società ci è sempre vicina e ci fa lavorare con serenità. Negli ultimi anni eravamo abituati a stare più in alto e fa strano vedere il Picerno in una zona diversa. Però ogni stagione per me è come la prima: sento il dovere di dare qualcosa in più".
Il suo percorso parla da sé: è a Picerno da 13 anni. Cosa significa questo legame?
"È un legame forte. Sono arrivato in eccellenza, poi un percorso in crescendo fino a cinque playoff consecutivi. Sono riconoscente alla società e alle persone del posto: siamo cresciuti insieme. Tenere questa categoria il più a lungo possibile è già un grande obiettivo".
Quali sono stati i suo modelli da attaccante?
"Da piccolo guardavo Ronaldo il Fenomeno. Negli ultimi vent’anni Messi per me è stato il giocatore che ha cambiato il modo di vedere il calcio".
Quest’anno oltre ai gol ha già otto assist. Una caratteristica non comune per un attaccante.
"Io non sono un bomber puro, nasco più come trequartista o esterno offensivo. Per me fare gol o fornire un assist è la stessa cosa. L’importante è aiutare la squadra".
Salernitana, Benevento e Catania sembrano le favorite. Che idea si sei fatto?
"Sono tre squadre costruite ogni anno per vincere. Le dobbiamo ancora affrontare tutte, tranne il Benevento, ma i loro organici parlano da soli. Sarà una lotta a tre fino alla fine. Sulla zona bassa è difficile individuare una squadra in difficoltà: non c’è una formazione materasso".
Vede possibili sorprese?
"All’inizio pensavo al Potenza, che conosco bene. Ma anche Crotone e Cosenza possono dire la loro: sono società importanti con storia e struttura. È dura entrare nei playoff perché ci sono tante squadre blasonate".
Nel vostro girone c’è l’Atalanta U23. Che giudizio da sulla seconda squadra e su questo progetto?
"L’Atalanta ha giovani molto forti, Vavassori su tutti. Le seconde squadre servono a far crescere i ragazzi: è giusto che affrontino una categoria come la Serie C restando dentro la loro società. Atalanta, Juve e Inter stanno dimostrando di poterci stare benissimo. Mi piacerebbe però vedere più italiani: è un passaggio importante se vogliamo far crescere davvero il nostro calcio".
Tra gli attaccanti del girone chi l'ha colpito di più?
"Ce ne sono tanti: Murano – che con noi ha fatto 20 gol –, Gomez e diversi altri. Ci sono attaccanti che possono fare categorie superiori".
Quest’anno la Serie C sta mostrando molta qualità. Percepisce una crescita?
"Sì, una crescita evidente. La visibilità su Sky ha dato stimoli maggiori: tutti vogliono mettersi in mostra, lavorano di più e la qualità si vede. Una volta si raccontava una C fatta solo di battaglia, ma oggi è un campionato tecnico e molto seguito".
La prossima partita è contro il Trapani. Che gara si aspetta e quali sono gli obiettivi del Picerno?
"Il Trapani è una squadra forte: senza penalizzazione sarebbe in corsa con le prime della classe. Sarà una partita difficile, ma andremo lì per dire la nostra. Basta un risultato per riaccendere entusiasmo e cambiare il trend. Il nostro obiettivo resta la salvezza. Raggiunta quella, potremo pensare ad altro".











