Possenti: “La nostra forza è l’equilibrio. Ospitaletto serio, ambizioso e con idee"
Marcello Possenti, terzino dell'Opitaletto, ospite dei microfoni di TMW Radio, all'interno della trasmissione 'A Tutta C', ha analizza l’inizio di stagione, il livello del Girone A, l’utilità delle seconde squadre e gli obiettivi del club giallorosso.
Decimo posto in classifica e avvio di stagione in linea con le aspettative. Qual è il suo bilancio dei primi mesi?
"La classifica è molto corta e può cambiare con una sola partita, ma nel complesso il nostro inizio rispecchia quello che ci eravamo prefissati. Certo, qualche punto l’abbiamo lasciato per strada, ma il percorso è in linea con le aspettative".
In testa al girone ci sono Vicenza, Union Brescia e la sorpresa Lecco. Che impressione le hanno fatto?
"Abbiamo affrontato Vicenza e Lecco e sono entrambe squadre con organici costruiti per stare in alto. Anche il Brescia ha qualità e struttura. Sarà una lotta a tre fino alla fine, sono tutte molto ben allestite".
Lei è cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta. Che giudizio da sul progetto delle seconde squadre e, nello specifico, sull’Inter, che in Serie C da debuttante sta facendo bene?
"Le seconde squadre sono un’opportunità fondamentale per i giovani che escono dal settore giovanile: restano nella loro società e affrontano un campionato competitivo come la Serie C, con stimoli maggiori e sotto gli occhi di chi deve seguirli. L’Inter l’abbiamo affrontata due volte e l’ho trovata una squadra preparata, con giovani di grande valore e alcuni elementi esperti che danno equilibrio. È una formazione allestita molto bene per la categoria".
Molti sostengono che quest’anno il livello del Girone A sia salito, soprattutto nella fascia intermedia. È d’accordo?
"Sì, assolutamente. Tolte Vicenza, Lecco e Brescia che hanno qualcosa in più, le altre squadre sono molto livellate. Le partite sono equilibrate, spesso decise da episodi, e non c’è una superiorità netta. Questo rende il girone molto competitivo".
Com’è vivere l’esperienza Ospitaletto? Cosa l'ha colpito maggiormente della società?
"Mi ha colpito l’ambizione accompagnata dalla lucidità. La società ha obiettivi chiari e vuole crescere per step, senza forzare i tempi. Si sta strutturando in modo serio sotto ogni aspetto, a partire dallo stadio, dove sono stati fatti interventi importanti. È guidata da persone che vivono di calcio e sanno come gestire una crescita sostenibile".
La Serie C vuole diventare una “palestra” per i giovani italiani. Alla luce della sua esperienza, è un obiettivo realistico?
"Per un giovane è un percorso complicato, ma la Serie C è una palestra fondamentale. Rispetto alla Primavera c’è un livello fisico superiore e un ritmo più alto. Qui si cresce dal punto di vista tecnico e caratteriale. Non so se tutte le regole siano perfette, ma stanno contribuendo a migliorare il movimento. Si cerca una strada nuova, e serve anche sperimentare".
Domenica arriva il Trento, squadra in forma. Che partita si aspetta? E dove può arrivare l’Ospitaletto?
"Il Trento è ben costruito, in salute e con continuità. Sarà una gara difficile, ma la prepareremo al meglio per mettere in campo le nostre qualità. La nostra asticella è chiara: raggiungere la salvezza il prima possibile. È l’obiettivo di tutti, perché garantisce programmazione e stabilità per i prossimi anni. Poi sarà il campionato a dire se potremo guardarci attorno con un po’ di anticipo o se dovremo lottare fino alla fine".











