Mkhitaryan, che rapporto con Mourinho: "Faceva un gioco psicologico con me allo United"

Se c'è un allenatore con cui Henrik Mkhitaryan in carriera ha litigato per davvero quello è stato José Mourinho, ai tempi del Manchester United e prima che si trasferisse all'Arsenal e poi in Serie A, alla Roma. Lo ha raccontato lo stesso centrocampista dell'Inter, a margine della presentazione della sua biografia “La mia vita sempre al centro”, presso la libreria Mondadori in Piazza Duomo a Milano: "Con lui ho avuto tantissimi problemi, però non mi sono mai lamentato. Ho sempre cercato il problema dentro di me, capendo magari di star facendo qualcosa di sbagliato oppure no".
Però il giocatore armeno di 36 anni ha aggiunto: "Ha sempre fatto dei giochi psicologici con i suoi giocatori. Io sono sempre stato pronto, son sempre stato bene in campo e agli allenamenti, facendogli vedere che ero pronto". Un esempio lo propone di seguito: "Ci sono state volte, in Inghilterra, a quei tempi... potevi portare 18 giocatori al posto di 25 e ogni tanto portandomi in trasferta diceva che non ero convocato. Così facevo le trasferte solo da turista per andare a sostenere la squadra".
Una sfida continua alla quale era soggetto Mkhitaryan, ma lo Special One poi è cambiato quando si è accomodato su un'altra panchina e i due si sono rincontrati: "È stato un gioco psicologico, per vedere se fossi pronto ad affrontare questi problemi. Così da vincere, per crearmi il futuro: non c'era la possibilità di giocare lì, ma magari in un'altra squadra l'avrei avuta. Poi alla Roma è stata un'altra persona, abbiamo lavorato benissimo e abbiamo vinto la Conference League. Era da tanto tempo che la Roma non vinceva un trofeo, alla fine ci siamo abbracciati. Finendo bene il nostro rapporto".
