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Senza Di Maria è Milik la chiave della Juve per creare pericoli e uscire dalla crisi

Senza Di Maria è Milik la chiave della Juve per creare pericoli e uscire dalla crisiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 29 settembre 2022, 06:45Serie A
di Simone Dinoi

La sosta per gli impegni delle nazionali ha raffreddato la crisi della Juventus ma, logicamente, l'ha tutt’altro che spenta. Domenica sera arriva il Bologna a Torino ed ecco che il livello di pressione, considerato il periodo estremamente complicato in casa Juventus, ritornerà inesorabilmente ad alzarsi. La preparazione ieri ha vissuto di una doppia seduta d’allenamento con i rientri di altri nazionali (giorno di riposo per Bonucci) e con il gruppo che andrà a completarsi sul rettangolo verde fra oggi e domani. Uno dei primi a rientrare, già da martedì alla Continassa, è stato Arkadiusz Milik che rappresenterà, in assenza di Di Maria, la vera chiave della Juve per risolvere i prossimi incontri.

Il penultimo arrivato è indispensabile: senza Di Maria, Milik è la chiave.
Era lo scorso 26 agosto quando la Juventus rendeva noto l’acquisto, in prestito con diritto di riscatto dall’Olympique Marsiglia, di Milik. Poco più di un mese più tardi, il polacco s’è già ambientato risultando decisivo non solo con i suoi gol (già 3 in 6 presenze per un totale di 290 minuti) ma anche per l’importanza per lo sviluppo della manovra di una squadra lenta e impacciata. Senza Di Maria (squalificato per le prossime due gare di campionato) ecco che la capacità di andare incontro a difensori e centrocampisti per legare il gioco del classe 1994 diventa decisiva e, almeno finora, unico pensiero per risalire il campo e provare a far male agli avversari. E così sarà anche col Bologna dove il polacco sarà affiancato a Vlahovic nel tentativo di ritrovare la vittoria dopo due sconfitte consecutive.

Primo mese in bianconero da incorniciare.
Le prime settimane di Milik, in un complicato inizio di stagione della Vecchia Signora, sono state da ricordare. Arrivato con il ruolo di vice Vlahovic, l’ex, fra le altre, Napoli s’è dimostrato sin da subito qualcosa in più mettendosi a disposizione anche nell’accompagnare il numero 9 attraverso le proprie specifiche caratteristiche. “Sto bene con la maglia della Juventus, - ha raccontato in settimana, - ai miei agenti ho detto di disturbarmi solo se c’era un’offerta concreta, mi hanno chiamato dicendomi che c’era la Juve. I giorni successivi sono volato a Torino per parlare con il club. La mia scelta è stata rapida, è sempre stato il mio sogno di giocare in un club così grande. Sono contento che alla fine io abbia avuto la possibilità di andare alla Juve, è un grande onore”. Lui si gode la Juve e la Juve si gode (e si aggrappa a) lui.

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