Sommer sbaglia, tocca a Martinez? Mazzantini: "Normale che l'Inter cambi qualcosa"

L'ex portiere Andrea Mazzantini è intervenuto a TuttoMercatoWeb.com per parlare di alcuni estremi difensori protagonisti - in positivo e in negativo - di questo avvio di stagione. A partire da Gigio Donnarumma, che ieri all'esordio con la maglia del Manchester City ha fatto subito intendere di che pasta è fatto, con almeno due interventi decisivi.
Donnarumma si è presentato bene...
"Parliamo di uno dei portieri più forti al mondo".
"Uno dei", oppure proprio il più forte al mondo?
"Secondo me il più forte, sì. Per continuità, poi è una bestia, è enorme e fra i pali è il più bravo".
Al PSG hanno sbagliato valutazione?
"Una cosa gestita secondo me male da Luis Enrique. Non me lo aspettavo. Quando devi parlare di qualcosa, meglio farlo a quattr'occhi, non ai quattro venti. È capitato anche a me un episodio simile".
A quale ti riferisci?
"Pippo Marchioro al Venezia disse che un altro portiere era meglio di me con i piedi. Poi si è ricreduto. Per questo dico che secondo me ha carattere per come ha gestito la cosa. Un portiere deve mettere i guanti e parare, il resto viene dopo".
Sommer ha subito due gol in particolare molto discussi contro la Juventus. Su Yildiz e Adzic ha sbagliato in modo evidente?
"Sto notando tanti errori dei portieri, per questo non darei troppe colpe a Sommer, che evidentemente ha sbagliato. Secondo me si sta tralasciando un po' la tecnica, per sviluppare il gioco con i piedi. La priorità come dicevo per un portiere deve essere quella di parare. Ho avuto i migliori come tecnici, da Villiam Vecchi, Negrisolo, Persico, Castellini, Marcello Grassi. Da ognuno ho appreso qualcosa. Il portiere si evolve, ma non bisogna dimenticare ciò che questi grandi ci hanno lasciato".
Si parla di Josep Martinez titolare con l'Ajax. È un messaggio pericoloso per Sommer?
"Il portiere deve sapere che ci sono gerarchie. Logicamente quando sbagli devi cambiare qualcosa. La prima cosa che cambia una squadra è il portiere, la seconda l'allenatore. Parliamo di una cosa normale, anche se non giusta. Che diano l'opportunità a un ottimo portiere come Josep Martinez. Per uno che subentra a un portiere che non sta facendo bene è più facile. A me non andò così...".
Parli dell'Inter?
"Sì, avevo davanti Pagliuca che era il portiere della Nazionale. I tifosi dicevano: 'Speriamo che non si faccia male Pagliuca'. Psicologicamente non era facile. Ora Martinez entrerebbe nelle condizioni psicologiche giuste".
A Napoli è più chiaro fin da subito che ci sarà alternanza. Giusto?
"Si parla di calcio moderno, io la vedo come una cosa sbagliata. La gerarchia deve esserci. Il portiere deve avere la tranquillità di giocare. Se io gioco e l'allenatore fa giocare il secondo, poi se il secondo fa bene a me fa rodere... La testa di un portiere funziona così. Poi MIlinkovic-Savic ha preso un gol evitabile con la Fiorentina. Tornando a Juve-Inter, ho visto anche dei gol presi da Di Gregorio... ho visto tanti errori ecco".
Il migliore in Serie A è Svilar?
"Sicuramente è stato il migliore l'anno scorso, se si conferma anche quest'anno fa vedere di essere molto, molto forte. Prenderei in considerazione anche Caprile. Per me è forte, molto in prospettiva".
Alla Fiorentina Martinelli si allena con De Gea, una situazione simile da quella vissuta da te con Pagliuca. Gli farà bene?
"Prima di dire che uno sia forte andiamoci piano, in Italia si fa presto. Sicuramente quando ti alleni con grandi portieri, come successo a me con Pagliuca, è da stimolo. Quando vedi loro, cerchi di dare il meglio per essere all'altezza. Alla prima apparizione Martinelli ha fatto bene, ma prima di dire che sia il portiere del futuro aspetterei".
