De Zerbi: "Mai vista una rissa come quella fra Rowe e Rabiot. Contatti col Milan? Mai"

Lunga intervista a Roberto De Zerbi, tecnico del Marsiglia, sulle colonne del Corriere della Sera. Tanti i temi toccati, dalla rissa Rabiot-Rowe a Luis Henrique, passando dalla lotta al vertice in Serie A:
"Il 'Dezerbismo' cresce? Ho buona autostima, ma mi sento a disagio perché 10 anni fa ero in D e non mi vedo come vedono gli altri. Di sicuro ho sempre avuto le idee chiare su come volevo che la mia squadra stesse in campo. C’è chi mi ama, chi mi odia e non sono predisposto a farmi capire e conoscere da tutti. Ma il calcio ha preso una direzione del gioco di un certo tipo. Trent’anni fa non si difendeva uomo a uomo a tutto campo e per chi impostava era più facile passare la palla. Oggi spesso l’unico libero è il portiere, che deve giocarla per forza. È una banalità, ma a volte andare indietro è la soluzione giusta per andare avanti".
È stato molto vicino al Bayern prima del Marsiglia?
"Mi pare una mancanza di rispetto parlarne, ma qualcosina c’è stato. Col Milan? Mai. L'Italia mi manca, sono italiano e seguo tantissimo il campionato. Ma sto bene anche all’estero.
Una rissa come quella Rowe-Rabiot l’ha mai vista?
"Mai. E io vengo dalla strada. Ma ci ha fatto bene, perché la società ha scelto di fare a meno di Rabiot, che non ha voluto fare un passo indietro".
Luis Henrique riuscirà a sfondare all’Inter?
"La competizione è alta, ma lui ha caratteristiche diverse. Ogni tanto gli dicevo che giocava in ciabatte: deve sfruttare di più il suo potenziale".
Come vede l’ammucchiata in testa alla Serie A?
"Sono contento per Gasperini, che all’Inter pagò colpe non sue: un po’ tifo per lui, perché gli avevano dato l’etichetta che non poteva sedersi su una grande panchina. E invece può stare ovunque. Il Napoli è più che vivo, l’Inter è forse ancora la più forte, il Milan sta giocando bene. È bello vedere tanta competitività".
