Elimoghale: "In Italia ci sono tantissimi ragazzi forti, noi abbiamo avuto l'occasione di dimostrarlo"
Parlando a Sky Sport Insider, l'esterno di Juventus e Italia Under 17 Destiny Elimoghale parla così del momento del calcio italiano e della presunta mancanza di talenti: "Non penso che manchino i giovani di talento, anzi. In Italia ci sono tantissimi ragazzi forti, magari solo meno visibili. Il nostro ‘segreto’ è che abbiamo avuto l’occasione di dimostrarlo: lavoriamo tanto, siamo affamati e ci sosteniamo a vicenda. Quando ti senti parte di un gruppo così, il talento viene fuori più facilmente e in modo più naturale".
Il minutaggio dei giovani è un tema sempre attualissimo in Italia: secondo te dovete avere più spazio?
"I giovani hanno tanto da dare e meritano spazio per crescere e dimostrare il loro talento. Non regali, ma opportunità. Non bisogna distinguere tra giovani e grandi, ma tra giocatori forti e meno forti, a prescindere dall’età".
Fuori dal campo come avete vissuto il Mondiale?
"In un Mondiale ti senti al centro del mondo, perché il nostro mondo è il calcio. Siamo ragazzi giovani e ci piace fare cose ‘normali’: ridere, ascoltare musica e stare insieme, ma allo stesso tempo sentiamo forte la responsabilità di rappresentare il Paese. Tutto questo ci ha unito ancora di più e in campo si vede".
Ti aspettavi un Mondiale così positivo per voi?
"Non avevo dubbi sul fatto che il nostro gruppo fosse molto forte e che avremmo fatto bene in campo. Fin dall’inizio, con grande umiltà, siamo sempre stati consapevoli del nostro valore: sapevamo di poter dire la nostra contro chiunque".
Cosa provi quando giochi con la maglia Azzurra?
"Un misto di orgoglio e responsabilità. È come se ti ricordasse da dove vieni e quanto devi dare per onorarla".
Raccontaci di te: come hai iniziato a giocare a calcio?
"Come tanti ho iniziato da bambino: passavo tutto il giorno con il pallone a giocare sotto casa con i miei amici. Non importava il caldo, il freddo o l’ora… appena avevamo un minuto libero, eravamo lì a correre e a inventarci partite infinite. È da quei momenti che è nata la mia passione".
Quanto ha influito la tua famiglia nel tuo percorso?
"La famiglia è stata ed è tutto. Mi ha insegnato disciplina e rispetto. Anche quando era difficile, non mi hanno mai permesso di mollare".













