Gattuso risponde a La Russa: "Ho sentito auguri di morte, lui non ha visto neanche il match"
Gennaro Gattuso, commissario tecnico della Nazionale italiana, è intervenuto anche a Sky Sport alla vigilia del big match di San Siro contro la Norvegia. Queste le sue dichiarazioni, con tanto di risposta al presidente del Senato Ignazio La Russa: "È una tappa del percorso. Domani ci saranno 70.000 persone allo stadio, ringraziamo chi ci sarà perché, se non sbaglio, sarà il record di incassi in tutta la storia della Nazionale. Per noi è importante vedere a che livello siamo, affrontiamo una squadra fortissima che abbina velocità e forza fisica. Domani vedremo a che livello siamo".
Sul forfait di Calafiori: "Sapevamo che arrivava qui con dei problemini, ci abbiamo provato e io l'ho ringraziato per la voglia che ha dimostrato. A noi fa bene tutto questo. Avremmo potuto fargli stringere i denti, ma non è corretto. È giusta la scelta che abbiamo fatto. Ci sono Buongiorno e Mancini, vediamo chi giocherà".
Sull'esame San Siro per Pio Esposito: "No, nessun esame per Pio. Lui deve giocare senza farsi prendere dalla pressione. È un ragazzo giovane che sta dimostrando tantissime cose. Pio non deve dimostrare nulla domani, deve fare il Pio e aiutare, battagliare, pedalare... Poi, se c'è l'occasione, anche buttarla dentro".
Sulla testa già ai playoff: "No, se cominciamo a pensare adesso ai playoff ci arriviamo scarichi. Dobbiamo pensare a come poter toccare i nostri giocatori nei prossimi mesi: sentirli, organizzarci e andare a prendere un caffè o un pezzo di crostata insieme a loro. A febbraio, durante la sosta, magari proveremo a stare insieme 48 ore. Ancora non ci pensiamo, preghiamo Dio affinché possiamo arrivare ai playoff nelle migliori condizioni".
Sulle parole di La Russa: "Rispetto quello che ha detto, ma La Russa non era sicuramente allo stadio, secondo me non ha visto neanche la partita. I fischi si accettano, io li ho sempre accettati, poi quando si sente augurare la morte delle persone, si sentono i cori 'andate a lavorare' o 'veniamo a Coverciano', capisci che c'è qualcosa che non quadra. Ognuno tira le sue conclusioni".











