L'arbitro Perri: "Roma e Lazio per me come le altre squadre. Il mio riferimento è Doveri"
L'arbitro 31enne Mario Perri è stato appena promosso dalla CAN di Serie C a quella di primo livello, che copre la A e la B ed ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne de Il Messaggero. Ecco di seguito dunque alcuni dei passaggi principali.
Racconta per esempio dell'inizio della sua carriera, a 17 anni sui campi di provincia: "Ho fatto tuta la trafila: due anni a livello sezionale e provinciale, quattro regionale e nazionale, tre di Serie D quatto di C fino a giugno e poi mi sono ritrovato da quest’anno in CAN". Perché i giovani non mirano granché a diventare arbitri? "Negli ultimi due anni i numeri stanno aumentando. Quello che si sente sulla violenza sugli arbitri, a livello giovanile, non aiuta e non incentiva".
Dirigerebbe Roma e Lazio? Risponde Perri: "Sono come le altre 18 squadre di Serie A, non cambia nulla". E su chi sia il suo punto di riferimento, non ha dubbi: "Daniele Doveri. Oltre che presidente della nostra sezione, è punto di riferimento tecnico. Per noi emergenti di Roma fa un lavoro enorme". Che arbitro si sente Perri? "Decisionista ma non autoritario". E il rapporto con il VAR? Conclude: "L’indicazione di Rocchi è quella di pensare di non averlo. Questo significa prendere decisioni e non rimandarle ai colleghi in sala Var. A me viene da ridere quando si dice che non lo vogliamo, per me è fondamentale".