Michel Platini ribadisce: "Non tornerò alla Juventus. Vi spiego il motivo"

Michel Platini, ai microfoni di TMW dopo l'intervento sul palco al Festival dello Sport di Trento, ha parlato dei temi d'attualità del mondo del calcio soffermandosi anche sulle voci dell'ultimo periodo che lo vedrebbero come candidato per la presidenza della Juventus:
Il Var lo abolirebbe?
"Non è che lo abolirei, non lo avrei mai messo. Il Var non fa parte della filosofia del calcio e non è una bella cosa, regola certi problemi e ne crea altri. Il VAR deve aiutare gli arbitri che sono in difficoltà due cose: la linea sui gol e i fuorigioco, sul resto ci sono l'arbitro e gli assistenti.
Accetterebbe di tornare alla Juventus?
"No. Magari la prenderei in considerazione, a non ci andrei. Ho 70 anni, oramai devo fare altre cose. Dopo 40 anni poi, non conosco più nessuno. Se fossi rimasto a Torino come mi chiedeva l'Avvocato magari sì, ma oggi dopo 40 anni…".
Che le sembra questa Juventus da lontano?
"Nel calcio c'è molto business, chi ha soldi ha i giocatori. Con l'arrivo dei petroldollari è diventato più complicato prendere i migliori giocatori e alla fine sono i calciatori che fanno vincere. E' complicato per la Juventus e più complicato per chi è in Serie B... Poi la Legge Bosman è stata un problema per il calcio, oggi puoi comprare chi vuoi. Prima dovevi crearti e formarti i giocatori, oggi se hai soldi vai e compri. Non è più la filosofia del calcio di una volta. Oggi è solo un grande business".
Quali giocatori la divertono?
"Per tanti anni mi divertivano i centrocampisti e gli attaccanti che segnavano, oggi gli esterni d'attacco che son i più creativi. E' cambiato il calcio e sono cambiati gli allenatori, oggi i difensori giocano a pallone per attaccare ma non sanno difendere. Ripeto, il calcio è cambiato. Non dico migliore o peggiore, semplicemente diverso. Oggi qualcuno mi diverte, penso a De Bruyne, Modric, Griezmann, Messi e Ronaldo ovviamente che sono andati via. Ora aspettiamo gli altri, come Yamal per esempio".
