Nesta: "Al Monza è caduto un po' tutto il castello dopo la morte di Silvio Berlusconi"

Lunghissimo intervento quello di Alessandro Nesta all'interno del podcast 'Passa dal BSMT' di Gianluca Gazzoli, dove tra i tanti temi toccati c'è stato anche quello legato al Monza, formazione che ha allenato nella sfortunata stagione passata, quella che ha visto i brianzoli retrocedere in Serie B dopo un triennio nella massima serie.
Queste le parole del mister: "Da allenatore devi essere sempre lucido, l'esonero fa parte delle regole del gioco - riporta monza-news.it -. Se va male saluti e ringrazi. Come ho fatto anche a Monza, nonostante sia andata male. Sono momenti ma da quelli si riparte. Sono percorsi, l'allenatore si prende le sue responsabilità, ma ci sono spesso più componenti. A Monza, lo scorso anno, è caduto un po' tutto il castello dopo la morte di Silvio Berlusconi dell'anno prima, e in quei casi è normale che crolli qualcosa anche in testa a chi sta sotto".
E aggiunge: "A Monza mi ha voluto Galliani, di quando mi ha richiamato la seconda volta conservo questo aneddoto. Ero stato mandato via prima di Natale dopo il pareggio con la Juventus, e stavo guardando la partita Lazio-Monza: mio figlio stava gufando un po' visto che il padre era stato cacciato. Io no, l'avevo presa comunque non così male. Io volevo stare con la famiglia, al 3-0 ho detto a mio figlio di non gufare più perché sennò mi richiamavano. È finita 5-1, il giorno dopo è arrivata la telefonata di Galliani che pensava dicessi di 'no' ed è quindi partito subito forte. Invece ho detto subito ‘Ok, ci vediamo domani’. E sono ripartito".
