...con Carmine Gautieri

“Playout di Serie B? A livello mentale le due squadre non sono psicologicamente perfette. Normale che la salvezza adesso occorra ottenerla sul campo. A Salerno ci sarà un ambiente caldo. E’ una partita che va giocata al massimo”. Così in vista della partita decisiva per la permanenza in Serie B tra Salernitana e Sampdoria, Carmine Gautieri.
Siamo al 22 giugno e ancora si parla di verdetti...
“Il calcio va riformato. Arrivare al ventidue giugno per giocare una partita del genere vuol dire che c’è qualcosa che non va. I controlli andrebbero fatti molto prima. Quando c’è qualche anomalia bisogna intervenire subito. Altrimenti succede ciò che è successo quest’anno come altri anni. Bisogna cambiare la strategia di questo sistema”.
Samp e Salernitana avevano ben altre ambizioni.
"“Queste due squadre fino a poco tempo fa giocavano in Serie A. E’ normale che nessuno si aspettava un campionato del genere. Forse è mancata la capacità di calarsi nella categoria, che è ben diversa dalla Serie A. E’ mancata continuità di risultati. Entrambe hanno calciatori importanti, si sono rese conto tardi che il pericolo era dietro l’angolo”.
Chi ha brillato in B?
“I fratelli Esposito hanno dimostrato di essere davvero forti. Come Tramoni. Di calciatori ce ne sono, poi bisogna vedere anche che tipo di Serie A devi affrontare. Ho girato molto, ho visto tante partite. Mi hanno impressionato in pochi”.
Gattuso in Nazionale. Come lo vede?
"Gennaro sa il fatto suo. E’ una scelta secondo il mio punto di vista giusta e dovrebbero capirla tante società in Italia. Il percorso di Gattuso è stato positivo e anche con qualche passaggio a vuoto. La FIGC al di là dei risultati ha visto che può determinare. Tutto dobbiamo fare il tifo per lui. L’importanza è ritrovare voglia ed appartenenza. Se andiamo a vedere il calcio italiano ci sono tanti stranieri, bisogna trovare italiani in grado di poter determinare”.
In che modo?
“Puntare sui vivai, sulle scuole calcio. Bisogna far sbagliare i giovani, insistere su di loro, non bocciarli al primo errore. Lo diciamo da tanto, ma non lo facciamo. Occorre partire dai settori giovanili. Per cambiare il sistema mi viene in mente una persona: Silvio Baldini. Può fare bene al movimento italiano”.
