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Azzi (CEO di Dazn Italia): "Il calcio è popolare per i tifosi, premium per le Leghe"

Azzi (CEO di Dazn Italia): "Il calcio è popolare per i tifosi, premium per le Leghe"
foto ANSA
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Tommaso Bonan
Oggi alle 17:21Altre Notizie
Tommaso Bonan
fonte ANSA
Dazn premiata come 'Media Broadcaster of the Year'

(ANSA) - MILANO, 19 NOV - "Il calcio nasce popolare nel cuore dei tifosi, mentre il suo valore premium è definito dalle leghe. Il digitale in chiaro e l'innovazione stanno aprendo nuovi spazi di accesso e visione". Lo ha affermato il ceo di Dazn Italia, Stefano Azzi, intervenuto oggi al Social Football Summit 2025, che ha riconosciuto la piattaforma come 'Media Broadcaster of the Year' per il contributo all'innovazione e allo sviluppo del mercato audiovisivo sportivo. Azzi, ha ricostruito l'evoluzione economica del calcio italiano e spiegato perché il dibattito tra 'gratis' e 'premium' resta cruciale per la sostenibilità del sistema, soffermandosi su valore industriale, innovazione tecnologica e lotta alla pirateria digitale. "I diritti televisivi, oltre 900 milioni di euro l'anno solo per la serie A, rappresentano oggi la spina dorsale del sistema calcio - ha aggiunto -. La nostra sfida è trovare il giusto equilibrio, e sfruttare tutte le possibilità che la tecnologia può offrirci, per rendere il prodotto calcio sempre più avvincente".

"Per arrivare a un ricavo di 900 milioni con la sola pubblicità - ha osservato - servirebbe raccogliere oltre quindici volte il valore della pubblicità programmata al Festival di Sanremo su un'audience paragonabile, e con una continuità spalmata su nove mesi. Assumendo che ci siano aziende con tale capacità e benefici dal farlo. Allora la domanda vera diventa: perché il calcio visto in tv dovrebbe essere gratuito, quando quello vissuto allo stadio, con biglietti e merchandising, è giustamente a pagamento? Gli sport che vanno, o sono andati, completamente in chiaro e gratuitamente hanno un valore di mercato di 40-60 milioni, non 900 milioni. È evidente che un simile equilibrio economico non sarebbe possibile". (ANSA).

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