La Juve torna in campo: Fiorentina nel mirino e Comolli a un passo dal Ds
La Juventus, ieri, ha ripreso la preparazione in vista della sfida contro la Fiorentina. Alla Continassa sono rientrati i primi nazionali e, in particolare, Manuel Locatelli, Andrea Cambiaso, Filip Kostic, Dusan Vlahovic, Francisco Conceição e Khéphren Thuram. Oggi, invece, saranno attesi Openda, Yildiz, Zhegrova e Adzic, mentre David tornerà solo a partire da giovedì. Il gruppo bianconero si sta via via ripopolando e questo servirà a Spalletti per trovare le giuste soluzioni in vista della ripresa del campionato e poi della Champions League. Infatti, per la Juventus comincerà un periodo molto intenso, con partite costanti fino alla pausa di marzo. Dunque, saranno mesi importanti per i bianconeri, chiamati a risalire la china sia in Italia che in Europa; soprattutto, servirà ritrovare la continuità, che è la cosa che più è mancata alla Vecchia Signora negli ultimi anni. Nella giornata di ieri, però, Spalletti non ha ancora avuto a disposizione Kelly e Cabal. Ma l’inglese dovrebbe riprendere ad allenarsi in gruppo a partire da oggi. Anche Vlahovic, martedì, ha lavorato a parte e, in particolare, ha svolto solo delle terapie.
Comolli vicino alla scelta del direttore sportivo.
La Juventus, in questi mesi, ha cambiato gran parte della sua dirigenza e adesso la società sta lavorando per inserire anche un direttore sportivo. Comolli ha fatto una serie di colloqui per individuare la figura ideale. Il nome che resta in cima alla lista della Juventus è quello di Marco Ottolini. Le parti sono al lavoro per trovare un accordo, ma manca ancora qualcosa per arrivare alla fumata bianca. Perciò, attenzione anche alle possibili sorprese straniere. La lista della Juventus è comunque molto ridotta e i nomi, ormai, sono pochissimi. Uno degli outsider potrebbe essere Palmeiro dello Sporting Lisbona. In ogni caso, la scelta della Juventus sembra essere imminente, anche perché il nuovo Ds dovrà cominciare a pensare al mercato di gennaio. Nella finestra invernale, la Juventus non dovrebbe fare operazioni di grande rilievo e resterà per lo più vigile se si presenteranno eventuali occasioni. È chiaro che, se ci dovesse essere qualche uscita, allora in quel caso potrebbe muoversi qualcosa in entrata. Adesso non resta che attendere la scelta definitiva di Comolli sul Ds, ma ormai è scattato il conto alla rovescia e a breve si saprà chi sarà il nuovo dirigente bianconero.
Perin ospite al Social Football Summit.
Ieri Mattia Perin è stato ospite al Social Football Summit e ha spiegato quanto sia importante essere al top anche dal punto di vista mentale: “È un tema di cui sono affezionato. Ho capito quanto possa essere importante l’aspetto mentale non solo nello sport ma soprattutto nella vita quotidiana. Ho iniziato con Nicoletta Romanazzi grazie al mio agente Alessandro Lucci, stavo attraversando un periodo delicato, stavo pensando di smettere di giocare a calcio dopo tanti infortuni e non trovavo più la felicità nel giocare. Alessandro Lucci mi disse: appoggio questa tua scelta, datti una possibilità e fai una chiacchierata con Nicoletta Romanazzi. Da quel giorno è iniziato un viaggio, un sentiero. Ho imparato a conoscermi, so bene quello di cui ho bisogno, so come trovare l’equilibrio. Nicoletta riesce spesso a trovare la chiave di volta per sbloccarmi e permettermi di essere il più performante possibile nello sport e nella vita”. Il portiere della Juventus ha poi sottolineato quanto siano stati difficili i momenti vissuti durante i tanti infortuni che ha subito in carriera: “Ce ne sono tanti. Quello che ci permette di raggiungere i nostri obiettivi è quanto siamo determinati a lavorare su noi stessi. Durante gli infortuni che ho avuto, le volte che credevo di meritare di giocare e non venivo messo in campo, trovare l’equilibrio, accettare la frustrazione e le emozioni che percepiamo come negative. Ho imparato che tutte le emozioni con equilibrio possono portarci sempre qualcosa di buono. Quello che ho imparato cerco di metterlo a piccole dosi nella vita dei miei figli e mi riempie di orgoglio vedere tutto questo. Ogni volta che commettevo un errore, pur di non pensare guardavo ore di documentari su qualsiasi cosa: dagli Egizi all’arte. Adesso accetto l’errore e lo analizzo. Lo accetto e cerco di trovare la soluzione per risolverlo”. Infine, Perin ha sottolineato quanto sia difficile il ruolo del portiere: “Io sono il mio più grande critico e il più grande fan. Ho scavato in profondità, sono arrivato ad avere un’intimità, mi conosco come non mi conosce nessun altro. Quando ti conosci così, qualsiasi critica può essere un feedback. Io so quando faccio grandi partite o quando faccio degli errori. Sui social media, prima quando giocavo bene postavo una foto e se sbagliavo no. Poi ho capito che ormai i commenti non mi toccavano più. Quello che voglio dire è che questo mi ha dato la libertà, sono libero da tutti i condizionamenti esterni. Mi trovo spesso con i compagni più giovani che magari sono giù di morale dopo i commenti e le critiche della stampa: io cerco sempre di fargli capire questa cosa. Devi fare un percorso. Mi sono meritato questa libertà dopo il percorso che ho fatto e sono molto felice di questo”.













