Da Hutter a Pocognoli, Ansu Fati torna nell'oblio: il tecnico belga non lo considera titolare
Il Monaco ha scommesso forte in estate, due volte, ingaggiando Paul Pogba e Ansu Fati. Ma se il francese non ha ancora debuttato a causa dei soliti problemi fisici, lo spagnolo ha cominciato bene la sua avventura in Costa Azzurra, salvo frenare la sua ascesa con l'arrivo del nuovo allenatore.
"Vieni qui, anche se per cinque partite non fai nulla, non succede niente". Con queste parole, Adi Hutter aveva convinto il classe 2002 a lasciare Barcellona e il peso della pressione mediatica per rifugiarsi in un ambiente più tranquillo. L’accordo di prestito fino a fine stagione con il Barça doveva rappresentare una rinascita e l’inizio era stato promettente: gol al debutto in Champions League contro il Bruges e doppietta in Ligue 1 contro il Metz. "Ansu è un giocatore speciale", dichiarava entusiasta Hutter, che lo ha schierato da trequartista nel suo 3-4-2-1, ruolo ideale per esaltarne l’istinto offensivo. In cinque partite, sei gol: un talento che sembrava ritrovato.
Ma tutto è cambiato con l’esonero di Hutter. Il nuovo tecnico, Sebastien Pocognoli, ha progressivamente ridotto il suo spazio. Dopo una lite al momento della sostituzione contro il Tottenham, Ansu è finito ai margini: titolare nelle prime gare, poi panchina contro Nantes e Paris FC, senza segnare da cinque partite incontri. "Quando sta bene, può cambiare le partite", ha detto Pocognoli, che però non lo ha convocato per la trasferta in Norvegia contro il Bodo/Glimt a causa di un’influenza. Così Fati, arrivato nel Principato per rinascere, dovrà ancora aspettare.











