Soulé dice no alla FIGC per il quarto anno consecutivo: "Voglio giocare per l'Argentina"

Ancora una volta Matias Soulé non ha mancato di chiarire il concetto: si sente un giocatore dell'Argentina, non un italiano acquisito, e ha tutta l'intenzione di aspettare la convocazione e la prima presenza con la Seleccion del paese sudamericano, rispedendo al mittente per l'ennesima volta la proposta di naturalizzazione fatta pervenire a lui dalla Federcalcio italiana.
Ci ha pensato lo stesso Soulé a chiarire il punto, rispondendo a una domanda precisa nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano capitolino Il Messaggero. Ha detto il trequartista della Roma: "Nessuno dell'Italia mi ha più ricontattato e anche lo facessero direi “no grazie”. La mia idea, quella di sempre, è di giocare per la Seleccion". E questo nonostante le recenti uscite del suo procuratore: "Se è cambiato qualcosa rispetto a quelle parole? No, è tutto uguale. Mi sento argentino, sono argentino. Lo dissi anche a Spalletti, che ringrazio. La mia idea è sempre quella, giocare con l’Argentina. Forse il mio procuratore era un po’ arrabbiato quando ha letto le convocazioni di Scaloni". E ha quindi aggiunto: "So ovviamente che non è facile perché ci sono molti giocatori forti lì. Mi fa ovviamente piacere l’interesse di una nazionale forte, storica, come quella italiana, ne sono orgoglioso ma non cambio idea. Vorrei giocare per la squadra del paese in cui sono nato". (Clicca qui per rileggere tutte le sue parole)
Niente da fare per la FIGC, il corteggiamento che va avanti ormai quasi ininterrottamente da 4 anni è destinato a rimanere inascoltato. Soule vuole solamente l'Argentina e lo ha chiarito una volta di più.
