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Como, Fabregas: "Rimasto qui e mai avuti dubbi. Jacobo Ramon è vicino, arriverà"

Como, Fabregas: "Rimasto qui e mai avuti dubbi. Jacobo Ramon è vicino, arriverà"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 15:59Serie A
di Yvonne Alessandro
fonte dall'inviata al centro sportivo di Mozzate

15.02 - Giornata di vigilia per Como-Al Ahli, primo match del quadrangolare della Como Cup 2025. A breve ci sarà Cesc Fabregas, allenatore del Como, in conferenza stampa dal centro sportivo di Mozzate.

15.06 - Inizia la conferenza stampa.

Queste amichevoli con le squadre internazionali perché? Per capire come si gioca in Europa?
"Io non credo tantissimo in questo tipo di amichevoli, non mi sono mai piaciute, penso che non si impari niente. La forma fisica possiamo prenderla facendo partita tra di noi, piuttosto che in partita. Né fisicamente, né mentalmente, né tecnicamente. Proviamo sempre a fare partite di tantissima qualità perché noi dobbiamo essere al massimo livello per vincere. Tutte queste sono top. Il Lille ha vinto contro l'Atletico Madrid, giocheranno ancora in Europa quest'anno, l'allenatore forte. Questo dà di più perché ti fa andare sempre al limite. Penso fosse un test molto importante e trovare il livello che io come allenatore e tutto lo staff si aspettava. Sarà un anno duro, dobbiamo crescere tanto".

Rosa ampissima. Davanti possiamo fare tre squadre competitive ad altissimo livello, ma in difesa c'è qualche problema numerico...
"No, penso che stiamo cercando difensori specifici, per come vogliamo difendere e attaccare. Vogliamo portare un tipo di giocatore, però penso che la società abbia fatto un lavoro incredibile e abbiamo già fatto il 90% del mercato. Stiamo lavorando con tanti ragazzi che saranno importanti l'anno prossimo. Abbiamo cominciato a gennaio a lavorare per questo mercato. Manca poco, qualcosa di importante, però sono molto contento. Siamo in tanti, non è bellissimo però, oggi eravamo 34 contando i 4 portieri e la gente della Primavera. Però si sta lavorando molto bene".

Baturina e Paz possono giocare insieme?
"Tutti possono farlo. Sono di altissima qualità, molto giovani, sembra già che giochino insieme da una vita. Il buon giocatore lavora, si intende, però c'è un lavoro da fare tatticamente. Sì, possono giocare insieme. Vediamo le dinamiche. Poi tutti dobbiamo essere buoni difensori, esterni, trequartisti e attaccanti".

Hai deciso di rimanere al Como. Vuoi dire perché hai deciso di restare? Hai mai tentennato?
"Sì, questo è importante per te e non per i tifosi del Como. Io sono molto contento qua, dal primo giorno, sempre detto alla società e io penso che sono molto sincero. Ho ascoltato gente, ma non solo per andare. Sono un ragazzo di calcio, cosa succede nel futuro, come lavorano le altre squadre... io sono molto curioso e sincero. Non ho mai avuto dubbi, sono molto attaccato al presidente e a Ludi. Ho firmato un contratto di quattro anni e non si fa se non si crede in un progetto solido. Le parole le portano il vento, quello che fa di più è il lavoro e la costanza. Entrando qui ogni giorno alle 7 del mattino e via alle 23. Vogliamo portare la squadra più in alto possibile, è la cosa più importante. Quello che è successo non importa, non si finisce mai. Io devo essere tranquillo con la mia vita. C'è sincerità con la società, molta lealtà poi alla gente del Como".

Si parla di Milan-Como da giocare in Australia. Non trovi che sia umiliante per i tifosi del Como andare là a giocare?
"Strano, non è mai successo e già dice tutto. È vero che specialmente per noi, comaschi e società, dopo 21 anni che torniamo a giocare contro la Juventus, il Milan... la gente vuole andare a vedere lo spettacolo dal vivo. Abbiamo Fiorentina prima e Atalanta dopo, quando dobbiamo andare là non è bellissimo. Non posso parlare troppo, ma non mi preoccupa tanto perché la società se ne sta occupando. La gente che vive il calcio, che parla e si vuole godere la sua squadra non lo può fare. Non mi sembra la cosa più giusta".

Perché quando ti chiedevamo 'sarai l'allenatore del Como' non rispondevi mai?
"Sì però noi siamo una società ancora piccola, non si parla tanto di noi. Ma anche Conte non si sapeva cosa avrebbe fatto. Ha fatto una dichiarazione post-scudetto e che si sarebbe confrontato con la società. Quante volte un allenatore di Serie B che porta la squadra in A non rimane? Prendono un altro. Perché per fare il prossimo step non sono preparati. Magari io non sono preparato per lo step dopo il decimo posto. C'è tanto confronto dopo la scorsa stagione, si deve fare bene. Finiremo questa stagione e se ne riparlerà, sicuramente. Io rimango qua e c'è sempre un senso".

Uno dei presupposti per rimanere era di avere le armi giuste dal mercato. Permetterà di fare il salto di qualità?
"Si proverà a far più dell'anno scorso. Penso che siamo diversi, non si vede nono o ottavo posto... la salvezza era l'obiettivo chiaro dell'anno scorso. Ma noi vogliamo avere valore, la squadra deve essere forte e avere un'idea, migliorare il pressing dell'anno scorso, essere più compatti e Nico Paz cresci... abbiamo 4 giocatori di 19 anni, due di 20... mezza squadra può essere Under 21. A me piace perché li vedo lavorare, la qualità si è alzata, si gode e si va a mille. Lavorare con questi ragazzi, anche i nuovi... c'è fame e voglia di lavorare e fare bene. Io non posso chiedere di più. La qualità si è alzata e si deve alzare, sono molto contento, però quest'anno abbiamo ricevuto tre offerte dal valore di 122 milioni. Il Como non vuole solo comprare giocatori per poi venderli, siamo una società che vuole crescere. Nessuno di noi ha parlato di Europa, è un sogno per tutti, per la gente, però piano piano diventare ogni volta di più forte. E un giorno si dirà 'siamo pronti ad andare in avanti'. Se siamo pronti per l'Europa? Magari sì, magari no. Giorno dopo giorno vedremo. La qualità l'abbiamo ma dobbiamo farla vedere. Con idee chiare e coraggio devastante".

Arriva Morata?
"Vediamo. Non mi piace parlare di una cosa al 100% non fatta".

Che aspettative hai sul rendimento della squadra, dei nuovi chi ci potrebbe essere?
"I titolari che hanno giocato la prima parte con Lille faranno 60 minuti e la volta dopo sarà l'opposto, Douvikas, Nico sono arrivati tardi. Diao non giocherà, anche se è molto forte. Jesus Rodriguez giocherà la seconda, non questa. Tutti sono tornati bene fisicamente".

Fadera come sta?
"Niente di grave, una piccola cosa al flessore. Domani non c'è per giocare però sta bene".

Nella partita contro il Lille non è passata inosservata la presenza della moglie di Messi... fattibile che arrivi in futuro?
"Mai dire mai, è stato a casa mia in vacanza. Ha fatto un viaggio per vedere amici, noi siamo amici, anche le mogli e i figli. Come diceva Ludi dopo la partita non potremo dire che Messi non ha mai giocato al Como visti i figli. Però lui è in America".

Cutrone è fuori dal progetto?
"Si sta allenando come un animale, sempre con il sorriso, con una voglia molto interessante, come sempre lui ha fatto ma con una faccia diversa. Fisicamente sta bene. Come con Iovine e Gabrielloni, deve decidere lui. Se è pronto e gioca con questa positività, se continua a fare la differenza io non ho nessun problema. Per me sarebbe un piacere enorme. Per me come allenatore e per i tifosi. Lo spogliatoio è la cosa più importante, poi si può perdere o vincere. Deve dimostrare e competere, e divertirsi".

Ma con Morata, Cutrone, Douvikas...
"Ma è la competizione. Voglio 22 giocatori che si mangino il campo. Adesso chi non è pronto... dobbiamo avere la capacità di lavorare in competizione. Poi sarà ingiusto perché tutti e due sono là, dobbiamo fare la differenza in panchina. Venti giocatori di qualità simile per tutti i novanta minuti".

Più di 100 milioni spesi: ci saranno ancora movimenti? Si vuole arrivare alla partita con il Sudtirol già pronti?
"In entrata siamo vicini alla fine, manca poco, manca un attaccante e due difensori centrali e vediamo cosa facciamo con i portieri. Però manca poco. La cosa più importante per noi era di operare in entrata il più velocemente possibile, l'anno scorso non l'abbiamo fatto ed è difficile lavorare subito bene. Dopo di là ci sono giocatori che aspetti tanto, non ti danno quello che vuoi e magari andranno via. Se mostrano qualcosa di interessante rimangono. È sempre un'opportunità. Ma noi non aspettiamo nessuno".

Ha sempre giocato in grandissime squadre, ma pensava che un giorno da allenatore sarebbe stato cercato da Lipsia, Leverkusen, Inter...?
"Non me l'aspettavo perché non mi aspetto niente da nessuno. Questo è un lavoro che se vinci 4-0 sei un fenomeno e se perdi 2-0 sei scarsissimo. Non ci sono due anni, se oggi fai bene, continui. Altrimenti per domani c'è il dubbio. Il calcio è così, un allenatore non ha tempo di pensare. Ma solo vincere".

L'anno scorso il Como era primo per statistiche per saltare l'uomo, ne abbiamo aggiunti nuovi. È una mossa precisa? E non c'è il rischio che si svalorizzi qualche giocatore?
"Se pensi a corto raggio magari sì, ma se pensi che Addai farà 20 gol? Te l'aspetti? Però ha un potenziale con il futuro del Como incredibile. Jesus Rodriguez ha fatto un campionato incredibile, Assane si è valorizzato, Nico, Alex Valle, Perrone... però c'è competenza. Conta più questo. E così ci guadagna il Como. Penso che ci sia molta qualità, specialmente a centrocampo. Io godo tantissimo in allenamento. Nel primo tempo la scorsa volta abbiamo fatto una partita ad alto livello. Questo fa vedere la mentalità di tutti, ad alcuni manca un po' di tempo, però quando vedi tutte le grandi squadre che lottano per vincere normalmente ci sono competizioni".

Manca un centrocampista centrale più fisico? O ci finirà Baturina?
"È vero, e questo è stato un dubbio mio in estate, alla fine ti fai la domanda. Chi siamo, come vogliamo giocare, per me Maxi Perrone è molto importante, Sergi Roberto può giocare da play e alla fine la mia testa mi dice che perdi un po' di fisicità ma guadagna il nostro stile, la nostra idea. È stato un dubbio. Però è importante la consistenza e continuo a dire che questo non è un progetto per oggi".

Per Jacobo Ramon è fatta? E Davinson Sanchez può essere un nome? - Domanda TMW
"È vicino, ma senza firma non si può dire fatto, però arriverà prima di settimana prossima, magari prima di Marbella. Arriverà un altro difensore, sì, lo stiamo cercando. Abbiamo bisogno di quattro centrali. Van der Brempt può diventare un centrale top in futuro però si deve lavorare tanto. C'è la fisicità e la qualità per diventare top. Stiamo cercando un altro giocatore dal profilo fisico".

Cosa serve per alzare ancora l'asticella?
"Mi piace guardare un po' di tutto. A livello di unità e reparto, di come lavorare. I gol presi alla fine? Difensivamente è vero, dobbiamo lavorare molto bene, abbiamo fatto bene l'anno scorso ma il mio sogno e obiettivo è essere più forti possibile, proveremo anche quest'anno. Non c'è una cosa specifica, come io guardo il calcio... oggi vedo un allenamento top e vedo solo cose che si possono migliorare. Cerco sempre di vedere gli errori per migliorare. Questo conta nel calcio".

Il portiere è un ruolo un po' a parte. Vale lo stesso?
"Quello che cerco di trovare qua è competizione, per tutti. Perché se già non c'è un giorno, l'altro dev'essere pronto. Io come giocatore sapevo che mi guardavo dietro e se non facevo bene c'era un altro che mi mangiava. Oggi siamo tutti contenti, ma quando arriva la competizione e gioca uno o l'altro voglio vedere se funziona. Ma dipende anche da me. È una tattica mentale, poi sono tutti forti e possono giocare. Con 30 giocatori però... sei finito".

Però manca un portiere?
"Abbiamo comprato un giovane dal Brasile. Qui siamo tutti giovani, no?".

La Coppa Italia può essere un obiettivo la prossima stagione?
"L'obiettivo di tutti, ma perché voglio sempre andare al campo per vincere. Ogni volta che giochiamo la Coppa Italia è per arrivare in finale e vincere. Lo pensiamo tutti, è la nostra mentalità".

Quanto alla gara in Australia... non ti hanno chiesto un'opinione? Ti è dispiaciuto?
"No, però la società decide. La Lega decide? Non so chi decide, ma di certo non sono io".

I nomi da 122 milioni per le offerte dal mercato ce li fa?
"No, sono offerte e non siamo stupidi (ride, ndr), lo sappiamo tutti. Però fa piacere. E sono contento che vogliano rimanere qua".

Fellipe resta? O via in prestito?
"Per il momento resta. Domani gioca. Ha 19 anni, ma se va via deve andare in una squadra che gioca al nostro calcio. Se no non ha senso. Come Rispoli al Catanzaro".

Sul trofeo Gamper col Barcellona...
"Una grandissima soddisfazione, anche per voi comaschi. Se guardiamo a due anni fa e vediamo oggi che andiamo...".

Ti hanno chiesto o consultato di fare questo torneo Como Cup?
"Quando l'idea è venuta, il presidente me l'ha chiesto ma io non ho fatto niente, lo hanno fatto gli altri, tutte le persone del marketing. Però mi piace l'idea, sarà molto emozionante per tutti. Per la città, il club... sarà una bella atmosfera".

Ti ricordi i momenti in cui giocavi per il Barcellona?
"Sì, anche l'Arsenal, era incredibile... sarà bello, loro hanno vinto la Liga e giocheranno in Europa. Sarà un bel test".

Riguardo a Kuhn, avete parlato del Celtic?
"Il problema è che in campionato spesso sono superiori e per me sono davvero una buona squadra. Ne ho parlato con Nic ed è davvero una squadra competitiva".

Sente pressione nel suo lavoro?
"Io metto pressione su di me. Vado a letto e penso sempre a come migliorare. Noi siamo diversi, i proprietari di questo club sono differenti. Non mettono pressioni, non vogliono creare valutazioni dei giocatori per poi venderli. Noi siamo molto molto giovani. Vogliamo crescere insieme, per ottenere la migliore qualità in campo e dopo prenderemo quello che ci guadagniamo. Ma non penso ad essere mandato via se faccio male. Poi step by step spendiamo soldi e dovremo anche vendere, ma stiamo facendo buone cose e siamo felici della proprietà".

A Marbella quando andrete?
"Il 30. Due giorni liberi e poi torniamo dopo il Barcellona".

15.54 - Finisce la conferenza stampa.

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