Dal +5 alla retrocessione. Il ritorno del Frosinone è costato la A, senza cambio in panchina
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Piange il Frosinone. Ultima giornata più amara che mai per la formazione di Eusebio Di Francesco che a causa della sconfitta allo Stirpe contro l'Udinese, e la vittoria dell'Empoli contro la Roma, ha dovuto dire addio alla Serie A nel modo peggiore possibile. Una retrocessione che durante la stagione sembrava improbabile, complice un avvio molto positivo, ma che con il passare delle giornate è diventata realtà. Colpa di un girone di ritorno con soltanto 16 punti fatti, dove la formazione di Di Francesco è passata dal +5 dalla zona calda al terzultimo posto definitivo.
Andamento a specchio.
Non che nelle prime 19 partite, fino al giro di boa, le cose fossero andate troppo meglio, visti i 19 punti fatti, ma quando si parla di salvezza o retrocessione anche una semplice vittoria può fare la differenza e per il Frosinone è stato proprio così, visto che sia il Cagliari che l'Empoli sono arrivate sopra soltanto di una lunghezza.
Niente cambio in panchina.
Delle squadre della bassa classifica i ciociari sono stati gli unici a non cambiare allenatore durante l'anno, con il presidente Stirpe che si è affidato totalmente a Eusebio Di Francesco, senza mai metterlo in discussione. La retrocessione però è arrivata, con il Frosinone che su 38 giornate soltanto in cinque sono stati in zona rossa, prima del gol di Niang a Empoli, che ha dato la mazzata finale a una squadra che adesso dovrà ripartire per cercare di tornare subito nella massima serie.
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