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Haaland e la Serie A: fu vicino a Napoli e Juventus. Ieri una risposta politically correct

Haaland e la Serie A: fu vicino a Napoli e Juventus. Ieri una risposta politically correctTUTTO mercato WEB
Raimondo De Magistris
Oggi alle 11:15Serie A
Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato a Milano

Nella conferenza stampa tenuta ieri a San Siro Erling Haaland non ha chiuso le porte a un futuro in Serie A: "Sì, mi piace l'Italia. Ho giocato qui buone partite, non si sa mai cosa accadrà nel futuro. Sono in un buon posto adesso, non ci sto pensando a cambiare ma non si sa cosa accadrà nel futuro", le parole del centravanti norvegese che ha letteralmente dominato il gruppo I di qualificazione alla prossima Coppa del Mondo con 14 reti. Stasera lui e i suoi compagni festeggeranno la qualificazione al Mondiale 28 anni l'ultima volta, poi Haaland tornerà in quel Manchester City che dall'estate 2022 trascina a suon di gol: 143 in 161 partite.

Meglio specificarlo subito: quella di ieri è stata risposta di circostanza. O meglio, magari un futuro in Serie A ci sarà ma non adesso né tra tre anni. Allo stato attuale se sarà campionato italiano solo a fine carriera, un po' come capitato la scorsa estate a Luka Modric e a Jamie Vardy. E del resto perché dovrebbe lasciare adesso il campionato più competitivo al mondo? Perché dovrebbe salutare una squadra che ogni estate parte con l'obiettivo di vincere tutto e con cui praticamente ha vinto tutto? A questo va poi aggiunto un ingaggio da circa trenta milioni a stagione tra parte fissa e bonus, un contratto firmato a inizio anno che sarà valido fino al 30 giugno 2034. Haaland insomma ha dato una risposta politically correct.

Il centravanti norvegese è calciatore che andava preso prima. Ci abbiamo provato, per la verità, ma non ci siamo riusciti. Quando? Nel 2019 ad esempio, quando ancora non s'era materializzato nemmeno il suo trasferimento al Borussia Dortmund. Il suo papà incontrò Cristiano Giuntoli, allora al Napoli, per discutere del suo trasferimento nel club di De Laurentiis. Alla fine però dopo lunghe riflessioni Haaland scelse il BVB.

Prima ancora fu vicino alla Juventus. Era fine 2018 e Haaland era pronto a lasciare il Molde: il club bianconero era in prima fila. "Credo fosse troppo presto per andare alla Juventus. Il Salisburgo era la squadra ideale per me, era anche importante capire anche che ruolo avrei avuto nel club che avrei scelto. Qui ho più possibilità di giocare", dirà poi lo stesso Haaland in una intervista alla BBC. Il 9 del City scelse il Salisburgo per la centralità nel progetto, perché alla Juventus almeno in una prima fase sarebbe stato relegato alla Next Gen. Una prospettiva poi confermata in una intervista anche da Federico Cherubini, dirigente ora al Parma: "Eravamo all'inizio del progetto della seconda squadra e la prospettiva che potevamo offrire ad Haaland era, ai suoi occhi, forse meno allettante, perché il circuito dei prestiti è un deterrente per i profili come il suo. Oggi saremmo attrezzati forse in modo diverso per far fronte alla domanda che ti pone un giocatore della sua età, cioè: 'Che prospettive ho, firmando per voi?" Haaland insomma da ragazzo ha sfiorato la Serie A più volte. Adesso per i nostri club è troppo tardi e nella migliore delle ipotesi sbarcherà nel nostro campionato a fine carriera.

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