Sabatini crede nel Bologna: "Hanno una coesione da renderli competitivi per lo Scudetto"
Per parlare della situazione del Napoli, a Radio Marte è intervenuto lo storico dirigente Walter Sabatini. Queste le sue parole iniziando dallo sfogo di Conte: "Quando l’allenatore quando parla lo fa per farsi sentire da tutti ma soprattutto per farsi ascoltare dalla squadra. Per me è stata una provocazione alla squadra per procurare una reazione. Non è stato uno sfogo eccessivo perchè quando le situazioni sono gravi o pesanti bisogna fare interventi decisi e decisivi. Certamente questo è un intervento provocatorio. Io calciatore mi sarei incazzato a sentire sta cosa dal mio allenatore però credo che questa sia la reazione che Conte voglia in generale. A me non è mai capitato che un mio allenatore parlasse in quel modo ma c’ero io a fare da filtro. In generale ne calcio bisogna veramente essere molto presenti e vigili. Conte ha usato un modo molto cruento dialetticamente cruento ma capisco che l’abbia fatto in maniera solamente provocatoria per avere una risposta dai calciatori”
Sulla reazione del Napoli
“Bisogna vedere adesso i ragazzi del Napoli come reagiranno e secondo me lo faranno bene. Sarà però importante anche il confronto giorno per giorno con i calciatori, capire perché certe cose non funzionano. Qualche volta possono esserci problemi esterni che condizionano, perché non sono robot ma esseri umani. Faccio qualche esempio: a Roma Dovbyk è stato massacrato dalle critiche in maniera veramente eccessiva, ma qualcuno si è chiesto se avere i familiari sotto le bombe in Ucraina condiziona?”
Su Hojlund e i nuovi.
“Non penso che il Napoli abbia sbagliato mercato, del resto gli acquisti sono stati acclamati e anche giustamente perché sono giocatori forti, come Beukema, per esempio. Darei ancora tempo a questi ragazzi e aspetterei il miglioramento fisiologico che ci sarà, nel momento in cui ci sarà un’integrazione con i compagni”.
Sul match tra Bologna e Napoli
“Il Napoli visto a Bologna non convince, ma in questo momento nei felsinei c’è una coesione tale da renderli competitivi anche per lo scudetto. Una chimica che a Napoli si deve ricreare. Credo ci sia più un problema generale psicologico e di integrazione che non tecnico-tattico. Hojlund è un giocatore che comunque la sua partita la fa sempre, è battagliero, di recente ha perso un po’ la misura delle giocate, ma direi di aspettarlo perché ha qualità fisiche importanti e sa anche giocare a calcio. In generale è in difficoltà perché tutta la squadra non gira: in questo momento il Napoli in generale fatica ma ci sono tutti gli estremi per recuperare”.











