Spalletti torna sulla rottura con Icardi: "Bravo ragazzo, ma chi gli stava intorno..."

"Lì ci sono rimasto un po' male”. Dal palco del Festival dello Sport in corso di svolgimento a Trento, Luciano Spalletti ha ricordato la gestione del caso Mauro Icardi ai tempi dell’Inter: “Ho dovuto mettere mano a situazioni antipatiche. Più che per Mauro, di quello che c'era nel suo intorno. Lui è un bravo ragazzo, uno dei più forti che abbia mai avuto nell'area di rigore. Se lo porti in giro per il campo può avere qualche difficoltà, ma in quell'area, se porti l'altra squadra a difendersi bassa accerchiandola".
Già in passato Spalletti era tornato sulla vicenda, chiarendo in quel caso in maniera esplicita a chi si riferisse: “Mi resi conto che la debolezza del nostro capitano si chiamava Wanda e rischiava di portare a fondo tutto il gruppo - aveva scritto Luciano nella sua autobiografia, pubblicata a maggio scorso -. E questo non potevo tollerarlo. Mauro in quel momento stava attraversando un momento calcisticamente difficile, le cose non giravano come avrebbe voluto. Non riusciva a segnare come faceva di solito. Lei disse che, se si voleva che Icardi facesse più gol, bisognava acquistare giocatori che lo aiutassero a farli”.
A causare grandissime difficoltà, all’epoca, fu la partecipazione di Wanda Nara, all’epoca agente e moglie di Icardi, alla trasmissione televisiva Tiki Taka, nel corso della quale le capitava di commentare le fortune dell’Inter e di Maurito. Dichiarazioni che misero in grandissima difficoltà lo spogliatoio e l’allenatore. La goccia che fece traboccare il vaso fu, appunto, il commento sulla necessità per l’Inter di comprare giocatori migliori intorno a Icardi: “Insopportabile - così Spalletti nella sua autobiografia -. Una bomba. Era una di quelle dichiarazioni che non si potevano liquidare con un WhatsApp, una storia su Instagram o un like; per rimettere le cose a posto occorreva parlare guardandosi negli occhi, alla vecchia maniera”.
