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Maresca: "La Juventus mi vendette dalla mattina alla sera. Nel 2013 vicino al Toro"

Maresca: "La Juventus mi vendette dalla mattina alla sera. Nel 2013 vicino al Toro"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 16:08Serie A
Ivan Cardia

Fresco di vittoria all’ultimo minuto sul Liverpool in Premier League con il suo Chelsea, Enzo Maresca ha parlato dal palco del Festival dello Sport di Trento: “Bella emozione, è la seconda stagione per me in questo club ma non avevamo mai vinto in casa all’ultimo minuto. La reazione che ha portato all’espulsione è stata istintiva, ma forse ne è valsa la pena”.

Cosa significa allenare il Chelsea?
“Parliamo di una delle società più importanti al mondo, che ha faticato negli ultimi anni per varie ragioni. Alla firma sentivo la pressione di esser l’unico italiano a non vincere qui, ma per fortuna non è andata in questo modo: aver riportato questa club al vertice è una soddisfazione”.

Battendo il Paris Saint-Germain avete vinto il Mondiale per club.
“Abbiamo fatto una grandissima partita, era la classica situazione in cui davano tutti loro per favoriti: abbiamo battuto la squadra che al momento penso sia la più forte del mondo. Ma non lavoro tutti i giorni pensando che abbiamo vinto il Mondiale: lo faccio perché mi piace, non mi alzo la mattina pensando ai titoli vinti”.

Che esperienza è stata questa nuova competizione?

“Abbiamo giocato sette partite diverse per piano gara, abbiamo tentato cambiamenti e abbiamo provato a sorprendere: è andata bene. Ci sono stati diversi infortuni, ma ne è valsa la pena e non cambierei nulla, visto il risultato. Il trofeo, poi, è stupendo anche se pesante”.

E cosa ha rappresentato vincere la Conference League?

“Era l’unica competizione che potevamo vincere: ho convinto i miei ragazzi sul fatto che fosse la più importante al mondo. E così abbiamo vinto due titoli in due mesi. Pellegrini (Manuel, allenatore del Betis battuto in finale di Conference, ndr) è un mio padre professionale: mi ha insegnato tanto, prima della finale mi ha detto che sarebbe stato vinto con qualsiasi risultato e io ho detto lo stesso. Tengo tanto a lui, gli gogo bene”.

Da calciatore ha giocato con il Siviglia, ceduto all’improvviso dalla Juventus.
“Eravamo nel precampionato, un giorno mi hanno detto che dovevamo andare in sede perché mi avevano venduto, che dovevo trovare l’accordo perché me ne sarei dovuto andare. Entro sera abbiamo trovato l’accordo con il Siviglia: abbiamo vinto cinque titoli, in Spagna ho raccolto le mie soddisfazioni più belle da calciatore”.

Poteva tornare in Italia.
“Nel 2013/2014 ero molto vicino al Torino, avevo accettato. Poi per vari motivi non si è fatto”.

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