Vieira: "Giovani? In Spagna non hanno bisogno che siano alti due metri. In Italia..."

"Credo che la Spagna sia l'esempio che parla di più”. Patrick Vieira, nell’intervista rilasciata alla Badia di Sant'Andrea a Genova, si è molto soffermato sulla promozione del talento: “Quando vediamo i giocatori più forti del mondo sono cresciuti in Spagna. In Nazionale ci sono tantissimi talenti. La Spagna è l'esempio di come far crescere i giovani. Anche se il modo di giocare è diverso a quello italiano o francese, stanno facendo qualcosa di bello. Non hanno bisogno di far giocare calciatori di 1,95 m. E la cosa più positiva che i giovani sono molto vicini alla prima squadra".
L'approccio di un club inglese come il City nei confronti dei giovani?
"Mi ricordo che al City ero allenatore dell'Under 23 e nei giovani c'era Foden. All'epoca fisicamente non era pronto per giocare con la mia squadra. Il Manchester City è sempre stato paziente e ci siamo presi il tempo di crescere. Lui è rimasto nell'U16, nell'U18 prima di approdare nella mia squadra. Quello che per me è un segno importantissimo. Presto prendiamo decisioni perché un giocatore è troppo piccolo, per esempio, e questo è sbagliato. Al City hanno visto il talento e lo hanno fatto crescere".
"In Italia c'è questo 'freno' di far giocare i giovani perché si pensa alla partita. Noi invece dobbiamo pensare a lungo termine. Non si deve perdere questa fiducia nei giovani e ogni tanto prendiamo queste decisioni troppo presto".
