Sampdoria, Gregucci: “Paghiamo stanchezza e poca lucidità, ora compattezza e lavoro”
Angelo Gregucci, in conferenza stampa, ricostruisce la prova della Sampdoria, sottolineando come la squadra abbia inizialmente affrontato il Mantova con pressione e buon atteggiamento: “Abbiamo cominciato bene, abbiamo avuto una buona pressione sulla squadra avversaria, però poche conclusioni, pochissime conclusioni.” L’allenatore rimarca l’insufficiente incisività offensiva: “Non ricordo parate clamorose del portiere, quando l'avevamo in mano siamo stati poco pericolosi.” Dal secondo tempo emerge una diminuzione dell’intensità, imputata alla stanchezza accumulata nelle “tre gare settimanali” che ha generato difficoltà “in tutti i comparti del campo”.
Nel post-gara, Gregucci evidenzia la scarsa tenuta mentale e atletica della squadra, ritenendo la solidità e la determinazione chiavi per affrontare la Serie B: “Non c'è spazio per parole, c'è spazio per andare a lottare. Questo è un campionato di combattimento.” Il tecnico blucerchiato sollecita il gruppo a ridurre le discussioni e aumentare la dedizione: “Parlare serve poco, forse per risolvere la situazione conviene pedalare.” Secondo Gregucci, la squadra si è “sfaldata dal ventesimo del secondo tempo”, perdendo coesione e pericolosità negli ultimi minuti: “Dal ventesimo del secondo tempo ci siamo sfaldati. Ed è l'unica cosa da fare, attraverso parlare, parole, basta parole, tocca a me da là.”
Il tecnico doriano richiama la squadra all’importanza dell’unione e del sacrificio, invitando a mettere da parte alibi e individualismi: “Qui non c'è l'io, qui c'è noi che abbiamo una volontà, che vogliamo salvare questa squadra.” L’essenza del messaggio di Gregucci è la ricerca della compattezza e della capacità di lottare su ogni pallone: “Campionato molto livellato, lo contraddistingue una squadra solida, più grinta, più voglia di non mollare niente all'avversario.” L’allenatore riconosce la difficoltà del momento e la necessità di “lavorare di più e portare il livello un po' più in alto”, individuando come unico sentiero quello dell’impegno quotidiano: “Io conosco solo una strada, devi lavorare di più.”











