Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche

Leao esalta il Milan. Rossoneri allegriani: carattere e contropiede. Roma acerba, Maignan para il rigore, flop Dybala. Brivido Inter. Ammucchiata scudetto. Pioli out

Leao esalta il Milan. Rossoneri allegriani: carattere e contropiede. Roma acerba, Maignan para il rigore, flop Dybala. Brivido Inter. Ammucchiata scudetto. Pioli outTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 00:00Editoriale
Enzo Bucchioni

Leao, ancora Leao, fortissimamente Leao. E’ il portoghese che strappa e spacca la difesa della Roma, il contropiede del Milan si esalta con le sgroppate di un giocatore discusso e discutibile, ma che in serate come quella di ieri è “come cervo che esce di foresta”, avrebbe detto Boskov.
Leao ha aperto il campo per il gol di Pavlovic, ma ha avuto altre occasioni, avrebbe potuto e dovuto segnare in diverse occasioni. E’ lui, comunque, che s’è preso sulle spalle il Milan come dovrebbe fare sempre, ma sta facendo sempre più spesso. E non è solo un gioco di parole. Se Allegri riuscirà a far trovare la continuità a Leao sarà un suo capolavoro, mi pare che si stia mettendo avanti con il lavoro con la consapevolezza che la voglia di scudetto passa obbligatoriamente dal suo estro, dalla sua ispirazione e dai suoi piedi. Leao e Maignan, grande attaccante e grande portiere: la formula magica di Allegri.
Il Milan ha anche sofferto, ci sono state tante partite nella stessa partita. E proprio il carattere, la voglia di resistere, oltre a Leao, sono le cose più belle della vittoria rossonera. Nei primi quaranta minuti, fino al gol, la Roma ha dominato, con Dybala e Soulè larghi, gli inserimenti di Cristante e non solo, il pressing e l’intensità, il Milan ha vacillato. Il contropiede di Leao e il vantaggio hanno trasformato i rossoneri, all’inizio del secondo tempo con la Roma ai paletti sono arrivate almeno tre occasioni clamorose e un palo. Poi c’è stato il ritorno finale dei giallorossi e il Milan un’altra volta in versione sofferenza pura, fino al rigore tirato male da un Dybala spento e impreciso, ma parato bene da Maignan.
Forse il pareggio sarebbe stato più giusto, ma è da partite come queste che le squadre escono rafforzate, è da partite come questa che si apprezza il lavoro di Allegri nella testa di giocatori, sulla solidità del gruppo, prima che nelle strategie. Il Milan non sapeva vincere gare del genere, ora sono un valore. Dopo le ultime partite sofferte, con le assenze di giocatori insostituibili come Pulisic e Rabiot, i rossoneri sono usciti fuori nella sfida più difficile.
Un bel segnale per tutto il campionato, scudetto e zona Champions, ovviamente. Dalle prima dieci giornate portiamo a casa la sensazione che sarà una stagione molto incerta, senza una squadra in grado di guidare stabilmente la classifica. Quelle di testa hanno tutte pregi, difetti e problemi che portano a un’altalena di rendimento, anche da una gara all’altra. La Roma, ad esempio, sta studiando il gasperinese, ma ha perso il secondo scontro diretto dopo quello con l’Inter.

Vuol dire che manca la capacità di capire i momenti e anche l’abitudine per stare lassù.
L’Inter mostra a tratti un grande calcio e una facilità nel creare gioco e occasioni che nessuno ha, ma a volte non chiude le partite come ieri e alla fine soffre. Il carattere non manca, ma il turn over di Chivu necessario e giusto pensando alle risorse nella fase decisiva della stagione, oggi sembra togliere qualche certezza. Anche il Napoli lascia qualcosa per i troppi infortuni e l’adattamento ai livelli della Champions.
Sarà un campionato incerto, lo ripeto. E questa incertezza potrebbe dare una mano alla Juve che adesso ha una guida più salda, di maggiore personalità. Anche Spalletti dovrà fare i conti con una rosa imperfetta, ma lui sa far crescere i giocatori, sa motivare e trovare nuove posizioni e nuovi ruoli come ha fatto sabato con Koopmeiners, per far rendere tutti al massimo.
I posti Champions ruoteranno fra le prime quattro di oggi e la Juve: facciamo una profezia. Con attorno delle belle realtà in crescita che si chiamano Como e Bologna.
In picchiata libera, invece, la Fiorentina penultima che potrebbe diventare ultima se stasera il Genoa non perde. Quattro punti e neppure una vittoria in dieci gare, ultima la sconfitta casalinga con il Lecce: una partenza così non salverebbe neppure Guardiola. Se la Fiorentina avesse una società in grado di decidere, Pioli avrebbe dovuto essere esonerato al fischio finale di ieri. Ma anche prima. Il vuoto decisionale per l’assenza forzata di Commisso per gravi motivi personali e le dimissioni di Pradè adesso è enorme. Chi valuta? Chi decide? L’esonero di Pioli sembra comunque scontato anche se il licenziamento costa una cifra assurda visti i tre milioni annui per tre stagioni. Ma la Fiorentina, in ritiro punitivo al Viola Park, in attesa di mettere in società qualcuno di calcio, da oggi potrebbe essere comunque affidata all’allenatore della primavera Galloppa per la gara di Conference di giovedì e la sfida salvezza di domenica con il Genoa.
In attesa della sosta per le nazionali utile per riflettere e decidere chi sarà il nuovo direttore sportivo che a sua volta dovrà scegliere un nuovo allenatore. In pole position c’è Vanoli, ma prima s’aspetta l’addio di Pioli. Ma dare un senso a quello che fa la Fiorentina oggi è praticamente impossibile.

Altre notizie Editoriale
Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile