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Cose da non credere a Roma: un rigore che resterà nella storia ma ecco il Gasperini che non t'aspetti. Però cosa pensa del mercato giallorosso e come va il rapporto con Massara?

Cose da non credere a Roma: un rigore che resterà nella storia ma ecco il Gasperini che non t'aspetti. Però cosa pensa del mercato giallorosso e come va il rapporto con Massara?TUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:01Editoriale
di Marco Conterio

Una situazione tragicomica che ha avuto pochi eguali nella sua storia nella sconfitta della Roma contro il Lille. Neppure Martin Palermo che sbagliò tre rigori in una partita, neanche Evaristo Beccalossi che poi ispirò un celebre spezzone di Paolo Rossi. Artem Dovbyk tira il rigore, Berke Ozer fa due passi avanti prima del previsto e i difensori del Lille entrano in area prima del calcio. Ozer para, l'arbitro fa ripetere. Stessa scena: tira ancora Dovbyk, il turco fa tre passi avanti, stessa direzione, stessa (poca) forza, altro errore. Niente, la Roma ha la terza occasione. Tocca ancora a Dovbyk? No. Gasperini e i giallorossi decidono che errare è umano, perseverare è diabolico. Solo che Matias Soulè cambia direzione ma non il risultato. Ozer para ancora.

Gian Piero Gasperini, incendiario per definizione, stavolta fa il pompiere. Non può fare altrimenti, perché il fatto, decisivo nel ko finale della Roma contro il Lille, potrebbe avere ripercussioni pesantissime sullo spogliatoio. Non stupisca allora che Gasp nel post gara abbia detto nell'ordine: "quando perdi vedi tutto troppo negativo, ma per me usciamo con qualche valore in più". E poi "Non mi era mai capitato di sbagliare tre rigori in una stessa occasione ma da queste partite si esce con qualcosa in più, migliorandosi". Avanti, Gasp il pompiere. "Siamo uomini di sport, si possono fare errori, non esiste abbattersi".

Eccolo, il nuovo Gian Piero Gasperini. Che d'estate s'era lamentato del mercato, era "preoccupato perchè le operazioni di rafforzamento sono in ritardo". "La differenza tra completarsi e rinforzarsi esiste ed è netta", ancora. E poi, mentre la Roma stava cercando un attaccante, aggiunse: "È l’attacco a determinare la forza di una squadra. Quanto saremo competitivi dipenderà da ciò che riusciremo a fare davanti". La Roma aveva preso un Evan Ferguson promettente, da rilanciare, ma non è riuscita a sistemare Artem Dovbyk e a piazzare altri giocatori in uscita. E Gasp non è rimasto troppo contento (eufemismo) da questa mancata rivoluzione avanzata.

E il rapporto con Frederic Massara? Dopo il mercato si sono confrontati, chiariti, rasserenati. La Roma viaggia spedita, in campionato, ma è certamente un cantiere aperto, incompleto, da sistemare e migliorare. Dietro ha delle lacune, sugli esterni le manca profondità e poi c'è questo 'problema' del centravanti. Dovbyk ha grandi doti ma altrettante fragilità e Ferguson è ancora acerbo. Occhio ai messaggi tra le righe: "Sta recuperando bene, ci auguriamo che possa essere disponibile per domenica", aveva detto Massara. "Come sta? Vedremo domani (oggi, ndr): magari Massara sa qualcosa in più, ma non credo". Gasp il pompiere, e una parola da incendiario.

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