Rossitto: "A Giugliano Bertotto ha fatto un lavoro top. Spiace vederlo fermo"

Nel corso della diretta mattutina di A Tutta C, format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C e ora in onda anche sul canale 61 del digitale terrestre, è intervenuto mister Fabio Rossitto, che, tra le altre, ha commentato la situazione della Triestina, che ha allenato in Serie D: "Sinceramente non avremmo mai immaginato, un anno o due anni fa, di vedere una situazione come questa, perché sembrava ci fosse una società forte, un'idea, sono stati fatti degli investimenti importanti: si guardava con grande entusiasmo al progetto e con la grande probabilità di salire presto di categoria. Poi invece la situazione è degenerata un po' alla fine dell'anno scorso, adesso non è che si capisca molto di quello che sta succedendo, non c'è chiarezza, ed è normale ci sia molta preoccupazione e anche sconforto, perché a Trieste non è purtroppo la prima volta che si vive una situazione simile, ed è assurdo che si ricada sempre negli stessi errori in una piazza così importante che merita sicuramente un grande palcoscenico".

Al netto della situazione della Triestina, la Serie C sta per partire ufficialmente: che campionato pensa di vedere, almeno fino al primo giro di boa?
"Come al solito la Serie C è un campionato difficilissimo, però sicuramente ha la capacità di mettere in mostra gli allenatori, i giocatori emergenti, è sicuramente una bella esperienza, molto formativa, in una categoria che è sempre stata molto combattuta. Poi, per i giovani si potrebbe fare qualcosa in più, ma l'avvento delle Seconde Squadre ha alzato il livello e l'interesse intorno al campionato, rendendolo ancora più bello da seguire".

Parla di emergenti, allenatori compresi: chi sono i tecnici anagraficamente più giovani da attenzionare in categoria?
"Ho seguito il cammino che ha fatto il mio ex compagno di squadra Valerio Bertotto a Giuliano, e voglio spendere una parola per lui perché lo conosco molto bene: si sta mettendo in mostra, perciò è molto importante che si confermi a questi livelli perché è chiaro che uno se riesce a fare bene due o tre campionati consecutivamente può ambire in alto. Adesso è fermo, ma ha fatto due anni importanti in una piazza non facilissima e ha portato idee di calcio particolari: è molto offensivo, vuole giocare a calcio in una certa maniera ed è riuscito, aiutato sicuramente dalla piazza e dai dirigenti che ci sono, a trovare una sua dimensione: mi dispiace sia rimasto a ora senza squadra, sembra che i risultati e il lavoro non contino. E una parola voglio spenderla anche per il suo secondo, Claudio Bazeu. Mi aspettavo davvero avessero comunque parecchio mercato, magari è anche per sua scelta che è fermo, ma speravo diversamente".