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Evani: "Dalla Samp mi aspettavo qualcosa di più. La vittoria sul Pescara deve esser rinascita"

Evani: "Dalla Samp mi aspettavo qualcosa di più. La vittoria sul Pescara deve esser rinascita"TUTTO mercato WEB
© foto di TuttoSalernitana.com
Oggi alle 13:04Serie B
Claudia Marrone

Un avvio di stagione decisamente molto complicato per la Sampdoria, che ha trovato la prima vittoria in campionato solo alla 7ª giornata, che vede i blucerchiati arrivare alla sosta con soli 5 punti, dopo un'annata che segue a una retrocessione sfiorata. Problemi in panchina, problemi in rosa, contestazioni: l'aria nella Genova doriana era pesante, ma la vittoria sul Pescara può forse cambiare il corso degli eventi.
Per un punto della situazione, TuttoMercatoWeb.com ha contattato mister Alberico Evani, che lo scorso anno ha portato alla salvezza la squadra.

Riavvolgiamo il nastro a qualche mese fa: dopo l'esperienza in Nazionale, perché la scelta di tornare in un club, per altro in evidente difficoltà?
"Sì, nella carriera di allenatore ho avuto una parentesi con le Nazionali, ma prima avevo allenato anche settori giovani di club, oltre che il San Marino in Serie C, e riconosco, è evidente, che la chiamata della Sampdoria è arrivata in un momento molto difficile per la società blucerchiata. Io avevo vestito quella maglia, ho sempre apprezzato tanto non solo la società ma anche la tifoseria, alla quale volevo restituire qualcosa di tutto ciò che mi era stato dato. Altrove, probabilmente, sarebbe stato più complicato andare".

Ha fatto la gloria della Samp da giocatore: non ha mai pensato che un'annata storta potesse macchiare, in ambito ligure, il suo nome?
"Quando sono arrivato, mancavano sei gare al termine della regular season, ero il quarto allenatore, ma mi assumevo la responsabilità solo di quelle sei partite, non di quello che era stato fatto prima: questo lo sapevano tutti, rischi su altro non ce n'erano. Abbiamo cercato di correggere le cose che secondo noi necessitavano qualcosa di diverso, e per fortuna il finale è stato dalla nostra parte".

Sembra però che la società non abbiamo imparato molto dagli errori commessi. La partenza stagionale non è stata positiva.
"In tutta onestà, son rimasto sorpreso anche io dell'avvio di stagione, la squadra ha molta qualità, anche umana, è stata una delle prime cose che ho notato. Tanto che appunto credevo potessero partire meglio. La vittoria con il Pescara, però, ha dato serenità, e lavorare con più certezze ed entusiasmo è sicuramente produttivo. La Samp deve ripartire da lì".

Perché non ha proseguito la sua avventura per creare magari un nuovo ciclo?
"SI deve esser convinti delle idee, e quando divergono è giusto prendere ognuno la propria strada".

Settimana di sosta per la B, la porta alla Nazionale. È stato tra i protagonisti dell'ultimo successo azzurro, l'Europeo: c'è ora il rischio che qualcosa non vada come dovrebbe?
"Io credo che la strada intrapresa sia quella giusta, in Italia, anche se spesso sento il contrario, giocatori bravi ci sono e uno con Rino Gattuso, che del carattere fa il suo punto forte, saprà trasferire lo spirito e la determinazione giuste per affrontare tutto al meglio. E quello conta prima ancora della tecnica e della tecnica".

Accennava ai giocatori che in Italia non mancano, e si va quindi al tema giovani. Perché non decollano? All'estero son forse più pronti, no più bravi.
"Dire che all'estero son più pronti è il termine giusto, e lo conferma il fatto che le nostre Nazionali, dall'Under 15 fino all'U21 sono le migliori in un vasto panorama, ma qualcosa si inceppa quando devono fare lo scatto: li arrivano delle difficoltà, forse date dal fatto che si dovrebbe avere più coraggio nel dare tempo ai ragazzi, tempo di sbagliare e crescere. Perché c'è chi esce dalla Primavera ed è magari già pronto per un big, chi invece deve fare un percorso diverso per poi arrivare comunque a un ottimo risultato. La strada intrapresa, però, è quella giusta".

Le formazioni Under 23 potrebbero essere funzionali in quest'ottica?
"Avrebbero potuto esserlo se i giocatori che escono dalla Primavera proseguono la crescita attraverso un percorso formativo che li completa, ma mi sembra di vedere nelle U23 altri tipi di giocatori".

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