Santoro: "Al Guidonia per crescere e fare bene. Voglio sbloccarmi in zona gol"
Arrivato la scorsa estate dall'Arezzo, Salvatore Santoro, centrocampista classe 1999, si è subito ritagliato un ruolo di primaria importanza nello scacchiere tattico del Guidonia Montecelio. Una nuova avventura della quale il giocatore napoletano ha parlato nel corso dell'intervista concessa ai microfoni di TMW Radio nel corso della trasmissione 'A Tutta C':
Salvatore, che realtà ha scoperto a Guidonia: una piazza, magari piccola e poco conosciuta, ma molto ambiziosa
"Anche se dall’esterno si può pensare che Guidonia sia una piccola realtà, qui la gente non ci fa mai mancare vicinanza e calore. Ci seguono sempre, sia in casa che in trasferta, e questo ci dà una carica in più. Dal punto di vista dirigenziale, la società è molto esperta e ci mette a disposizione tutto: non possiamo che far bene".
Nell’ultimo turno è arrivata una sconfitta con la Vis Pesaro. A mente fredda, come la valuti? Il prossimo impegno, invece, vi vedrà affrontare tra poche ore il Campobasso: che partita ti aspetti?
"A Pesaro è stata una partita dalle due facce. Nel primo tempo, secondo me, il Guidonia ha espresso un grande calcio: siamo andati meritatamente in vantaggio e avremmo potuto anche raddoppiare. Purtroppo, nel secondo tempo, in 10-15 minuti di blackout abbiamo subito due gol e la partita è cambiata. Però in un percorso di crescita ci sta: dobbiamo migliorare nella gestione di quei momenti, stringere i denti e leggere meglio le situazioni difficili. Contro il Campobasso mi aspetto una gara tosta, come tutte in questo girone molto difficile. Siamo quarti, loro decimi, ma ci sono solo tre punti di differenza. Loro arrivano dalla rimonta a Forlì, quindi sarà una partita da prendere con le pinze e da combattere al massimo".
Nel vostro percorso avete già affrontato sia l’Arezzo che il Ravenna. Vi manca ancora l’Ascoli. Sono queste le tre principali candidate a giocarsi il primo posto?
"Abbiamo affrontato l’Arezzo in casa loro e il Ravenna in casa nostra. Credo che l’Arezzo sia una squadra molto forte: già l’anno scorso era competitiva, e quest’anno hanno aggiunto altri giocatori che l’hanno ulteriormente rinforzata. Secondo me sarà una lotta tra queste tre, perché oggi le vedo le più attrezzate e con più esperienza nel girone".
Sempre in campo in questa stagione, sia in campionato che in Coppa Italia. Ancora però manca il gol, è un obiettivo a cui pensi?
"Sicuramente. Gli obiettivi personali vanno di pari passo con quelli della squadra. Se devo dirti una cosa che vorrei migliorare è proprio quella del gol: ne faccio pochi, sono ancora a zero. Quindi sì, è un obiettivo personale".
Ti chiedo un giudizio sul progetto delle seconde squadre. È uno strumento utile per far crescere più velocemente i giovani italiani?
"Credo che le seconde squadre possano aiutare molto la crescita e il cambio generazionale. Bisogna però farlo nel modo giusto, perché aggiungendo ogni anno una squadra si toglie anche qualche posto di lavoro ad altri calciatori. Se fatto con criterio, può essere uno strumento vincente perché velocizza il percorso dei giovani".
Nel corso della tua carriera hai giocato in tutti e tre i gironi. Dall’interno del campo, ritrovi le caratteristiche che spesso si attribuiscono dall’esterno?
"Sì, confermo. Secondo me il girone C, per fattore ambientale, è il più difficile: ci sono piazze che hanno fatto Serie A, Europa League, Champions. Il B è molto equilibrato: lo vediamo anche quest’anno, la prima può perdere con l’ultima. Il girone A è più “spaccato”: le prime hanno una qualità molto alta, mentre le ultime fanno un po’ più fatica ad adattarsi alla categoria".
Quest’anno è stata introdotta anche la FVS, il “VAR a chiamata”. Come lo hai vissuto dal campo? Ti convince? Cambieresti qualcosa?
"Penso che la FVS sia molto utile: in alcuni episodi ci ha aiutato, in altri meno. A volte, a detta degli arbitri, mancano alcune inquadrature chiare, quindi non possono valutare bene certe situazioni. Ad esempio a Pesaro sul primo gol c’era un dubbio, ma gli arbitri hanno detto che non avevano l’angolazione giusta. Se dovessi suggerire una cosa da migliorare, sarebbe proprio questa".
In chiusura, c’è un ragazzo del Guidonia che ti ha colpito particolarmente?
"Scelgo Alessandro Spavone. Tecnicamente è molto forte, ha margini su cui sta lavorando e sta migliorando. Mi ha colpito per la qualità di calcio che ha, nei passaggi e nella tecnica. Penso sia un profilo davvero interessante".













