PSG, il presidente Al Khelaifi assolto dal caso-diritti televisivi dei Mondiali 2026 e 2030
Nasser Al-Khelaifi sorride. Il presidente di beIN Media e del PSG è stato definitivamente assolto nella giornata odierna dal Tribunale federale di Losanna (Svizzera) - come già avvenuto in primo grado e in appello - a proposito di un caso relativo ai diritti televisivi. Anche il suo coimputato, l’ex numero due della FIFA Jerome Valcke, è stato prosciolto nello stesso fascicolo, anche se poi condannato in via definitiva a 11 mesi di reclusione con la condizionale per “corruzione passiva” e “falso in documenti” in un procedimento differente, che comporta anche 10 mesi di reclusione con la condizionale per l’uomo d’affari greco Dinos Deris.
"La sentenza del Tribunale federale conferma in modo definitivo l’assoluzione totale e senza riserve del nostro cliente, Nasser Al-Khelaïfi. Per la terza e ultima volta, non viene contestata la minima infrazione: è una piena riabilitazione", il messaggio trasmesso in un comunicato ufficiale dagli avvocati svizzeri del numero uno del club transalpino.
Per cosa era sotto accusa. Stando alla ricostruzione di RMC Sport, Valcke era stato accusato di aver monetizzato il sostegno di Al Khelaifi al canale beIN per l’assegnazione dei diritti TV dei Mondiali 2026 e 2030, tutto in cambio dell’uso esclusivo di una lussuosa villa sulla Costa Smeralda in Sardegna. "Villa Bianca" era stata acquistata per 5 milioni di euro da una società detenuta per breve tempo da Al-Khelaifi, alcuni mesi prima della firma (aprile 2014) di un contratto tra l'emittente televisiva e l'organo mondiale del calcio relativo ai diritti in Nord Africa e Medio Oriente delle due competizioni.











