LND: alla scoperta di Emanuele Semprini, classe 2004 in forza al Trastevere

Il ruolo è portiere è probabilmente il più delicato nel gioco del calcio. L’esperienza e la forza mentale sono determinanti e molti ragazzi che passano dal settore giovanile alla prima squadra spesso si perdono per strada, travolti dalla pressione di non poter sbagliare. Fortunatamente esistono diverse eccezioni e una di queste porta il nome di Emanuele Semprini, stellina classe 2004 che difende i pali del Trastevere, capolista nel girone F. Nato e cresciuto nella Roma, dove è rimasto per nove anni, la scorsa stagione faceva parte dell’Under 17 che si è laureata Campione d’Italia. In estate ha sentito il desiderio di confrontarsi con il calcio dei grandi e ha colto al volo l’opportunità di firmare con il Trastevere, dove ha raccolto l’incombenza di non far rimpiangere Nicolò Casagrande, passato al Giana Erminio dopo un campionato brillantissimo. I numeri di Emanuele in queste prime undici partite sono da spavento: soltanto 6 gol subiti in totale (1 nelle ultime 5 gare), è rimasto ben 7 volte a porta inviolata e naturalmente detiene il primato assoluto nel ranking LGI di categoria.

Sono dati incredibili considerando anche che compirà diciotto anni il prossimo 2 gennaio e che la pressione di dover giocare in una squadra di alta classifica aumenta il grado di difficoltà. Tuttavia, fino a questo momento ha dimostrato energia e personalità necessaria per diventare un leader e il rendimento che sta mantenendo è davvero di ottimo livello. E’ un portiere di nuova generazione e sa gestire anche il gioco con i piedi, ha coraggio e grande reattività tra i pali, probabilmente è un po’ penalizzato dalla statura, ma riesce a compensare con la sua agilità. Essendo ancora giovanissimo, deve completare lo sviluppo fisico che gli permetterà di guadagnare forza e magari qualche altro centimetro in altezza, ma a prescindere dalle qualità di calciatore, sembra possedere la dote più importante per un estremo difensore, ovvero la forza mentale che consente di mantenere un livello alto e reagire alle situazioni negative. Ovviamente il percorso per diventare professionista è ancora lunghissimo e un terzo di campionato non può essere sufficiente per dare un giudizio definitivo, ma le premesse per un’ottima carriera ci sono e vanno coltivate giorno dopo giorno