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Carlo Nesti: "Viva Gattuso, ma rendiamo giustizia a Gentile!"

Carlo Nesti: "Viva Gattuso, ma rendiamo giustizia a Gentile!"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 15:35La scheda di Carlo Nesti
di Carlo Nesti

Questo è il diario dei miei "pensieri", a partire dal giugno 2025, fino ad oggi, in ordine inverso.

16-6-2025
Carlo Nesti: "Viva Gattuso, ma rendiamo giustizia a Gentile!"

Nell'estate del 2006, lavoravo in Rai, da una parte, dipendente di una azienda, che concedeva una libertà di espressione non illimitata, e, dall'altra, profondamente turbato da Calciopoli, che alzava il coperchio di una pentola, carica di veleno. Ero talmente indignato, per la vicenda di Claudio Gentile, che chiesi a "Tuttosport" uno spazio, per scatenarmi contro chi lo aveva esonerato, dopo avere conquistato un titolo europeo Under 21, e una medaglia di bronzo, spesso dimenticata, nelle Olimpiadi. Il giorno dopo, mi telefonò una persona dello staff azzurro, che non svelerò mai, e mi disse: "Guarda che Claudio si è eliminato da solo, perché vede nemici da tutte le parti!". Ora, a distanza di anni, posso anche fare tesoro di questa confidenza, rilevando come Gentile avesse un presunto, molto presunto, carattere difficile. Tuttavia, a monte di ciò, sicuramente è esistito un complotto, firmato dal Commissario Guido Rossi, ai suoi danni. Claudio ha pagato il fatto di non essere mai sceso a compromessi con nessuno, e di avere un passato juventino, un aspetto che, allora, equivaleva ad un peccato mortale, da perenne "scomunica". Sicuramente, era detestato dalla stampa romana, per non avere più utilizzato Cassano. Il problema, che Gentile non poteva esternare, è che il fantasista, durante una trasferta nell'Est europeo, aveva creato un grave problema di ordine pubblico, e, anche in questo caso, non vado oltre. Perché Claudio, da quel momento, non abbia mai più allenato, resta, per me, un mistero. Meritava di rimettersi in gioco, per dimostrare tutto il suo valore.

15-6-2025
Carlo Nesti: "Juve: perché Comolli ha parlato di semplici "aggiustamenti"?"

Nella conferenza-stampa di presentazione, immagino che Comolli possa avere deluso molti tifosi bianconeri, parlando di semplici "aggiustamenti" sul mercato. Perché ha detto questo? Perché ci sono 3 situazioni bloccate, e cioè quelle di Vlahovic, Koopmeiners e Douglas Luiz. E, proprio per questo motivo, si può affermare che il mercato della Juve è, almeno in parte, ostaggio del recente passato. Per quanto riguarda Vlahovic, nonostante le manifestazioni di stima dello stesso Comolli, e di Tudor, esiste la ferma intenzione di cederlo, per non spendere ben 25 milioni lordi di stipendio, nella prossima stagione. Ma, senza questa vendita, è inutile compiere voli pindarici, che portano a Gyokeres, oppure a Osimhen, tutti al di sopra dei 70 milioni. Quindi Vlahovic, in questo momento, stoppa il mercato delle punte, fermo a Kolo Muani, e... chissà, a Milik. La difesa, con il trio Kalulu-Bremer-Gatti, e Kelly e Rugani come riserve, potrebbe non richiedere altre pedine. Gli esterni hanno in Cambiaso un elemento imprescindibile, anche se, da gennaio, le voci su una cessione continuano. Sarebbe utilissimo, a sinistra, un laterale come Tavares, ma il prezzo è alto. A centrocampo, ecco un altro nodo, che paralizza le trattative. Oltre a Locatelli, Thuram e McKennie, servirebbe un interno di valore, utile anche in fase di copertura, ed Ederson sarebbe l'ideale. Tuttavia, come non dare la precedenza al tentativo di recupero di chi è costato, complessivamente, 110 milioni, e cioè Koopmeiners e Douglas Luiz? Oltretutto, dopo la svalutazione della scorsa stagione, non hanno mercato, e devono restare per forza, nella rosa di Tudor, salvo sorprese. Di conseguenza, temo proprio che la necessità di rimetterli alla prova renda meno credibile l'ipotesi di nuovi arrivi. Prima di lasciarsi andare a considerazioni troppo pessimistiche, vale la pena compiere una riflessione, dettata dal buon senso, e dal bilancio. Se la Juve dell'ultimo campionato è arrivata quarta, minimo obbiettivo stagionale, accumulando qualcosa come 250 partite, saltate dai suoi uomini per infortunio, dove poteva arrivare, senza una autentica maledizione? È anche questo il motivo, per il quale Comolli ha parlato solo di "aggiustamenti", e cioè per non correre il rischio di buttare via il bambino con l'acqua sporca.

10-6-2025
Carlo Nesti: "Gravina, torna ai tecnici federali! Nunziata o... Buffon"

Gravina non può pretendere, per diritto divino, di scaricare, dal giorno alla notte, un allenatore, e di trovarne, dal giorno alla notte, un altro. La Federazione si è rovinata, con le proprie mani, il giorno in cui Matarrese assunse Sacchi, tecnico vincente e moderno del Milan. Prima ci si affidava, tranquillamente, ai tecnici federali, abituati da sempre a gestire i giocatori per pochi giorni, e senza particolari esigenze economiche. Quattro nomi: Valcareggi, Bearzot, Vicini, Maldini. Con loro, abbiamo ottenuto un primo, un secondo e un terzo posto ai Mondiali, un primo posto agli Europei, e 3 titoli europei Under 21. L’equivalente di 7 medaglie, con appena, 4 allenatori. Adesso, si cerca il grande nome, che non ha mai il tempo di lavorare, come in un qualsiasi club. Io farei una bella retromarcia, e punterei su Nunziata, selezionatore della Under 21, ripristinando la vecchia modalità. Se si pretende una soluzione suggestiva, ricordo che Buffon è in Federazione, e ha le qualifiche di direttore sportivo, e allenatore dei portieri. Perchè lui no, e altri campioni del mondo 2006 forse?

9-6-2025
Carlo Nesti: "Il dopo-Spalletti è solo uno dei 18 problemi del calcio azzurro"

Luciano Spalletti non c'è più. Chissà perché prima di Italia-Moldova, e non dopo Italia-Moldova, visto che lo spogliatoio aveva giusto bisogno di essere destabilizzato. Un altro prodigio di tempistica di "Slavina" Gravina. Sicuramente, per carità, sistevano motivi validi, per prendere questa decisione. Tuttavia, immaginate un «pro memoria», nel quale inserire il priblema della scelta del nuovo allenatore. Ebbene: non impressionatevi, ma il suddetto problema è solo uno dei 18, con i quali il calcio italiano, e il calcio azzurro, devono fare i conti.

I FATTI: 3

A LIVELLO DI CLUB, 1 SOLA CHAMPIONS LEAGUE IN 15 ANNI.

A LIVELLO DI NAZIONALE, 2 MONDIALI SALTATI.

L'ITALIA BRILLA, E VINCE, SOLO FRA I 17 E I 20 ANNI.

I PROBLEMI: 18

LA SCELTA DEL COMMISSARIO TECNICO PIÙ ADATTO.

L’ECCESSO DI STRANIERI: BEN IL 50% IN SERIE A.

I POCHISSIMI UNDER 21 IN SERIE A: APPENA IL 3%.

IL MIGLIORAMENTO DELLA CONCORRENZA ESTERA.

IL LIVELLAMENTO IN BASSO DEL CAMPIONATO.

DEL PIERO E TOTTI, E POI UN SOLO ASSO: DONNARUMMA.

LA FINE DELL'EPOCA DEL CALCIO DI STRADA.

IL DOMINIO DELLE SCUOLE CALCIO A PAGAMENTO.

LE INTERFERENZE NELLE GIOVANILI DEI PROCURATORI.

IL MINOR ADDESTRAMENTO DELLA TECNICA DI BASE.

L’IMPOSIZIONE, FIN DA BAMBINI, DI TATTICA E FISICO.

LA DISABITUDINE DEI DIFENSORI ALLA MARCATURA A UOMO.

LA SCARSITÀ DI ATTACCANTI ALL'ALTEZZA DEL PASSATO.

L’ASSENZA DEI "BLOCCHI" SALVA-NAZIONALI.

LO SCARSO "APPEAL" DEL VALORE DELLA MAGLIA AZZURRA.

IL MINOR PESO DELLA FEDERAZIONE, RISPETTO AI CLUB.

PIÙ ATTENZIONE DEI GIOVANI VERSO ALTRI SPORT.

MENO PREDISPOSIZIONE DEI GIOVANI AI SACRIFICI.

Come avete capito, è una lista lunga, che, proposta così, terrorizza abbastanza. Tuttavia, bisogna essere positivi, e ricordare che alcuni, di questi problemi, li hanno anche gli altri. Inoltre che, tante volte, proprio nei momenti, che apparivano più delicati, il calcio italiano ha saputo estrarre le unghie, e reagire alla grande. Sia così, anche stavolta.

8-6-2025
Carlo Nesti: "Colpa di Spalletti? Anche di alcuni giocatori. Dico quali..."

Adesso, visto che in tanti si sono buttati, mi butto anch'io, non solo su Spalletti, ma anche su alcuni giocatori. Premessa: mancavano 4 titolari certi, e cioè Acerbi, sapete perché, Buongiorno, Calafiori, e, attenzione, vi ho già indicato una intera difesa, più Kean, 19 gol in Serie A. Non dimentichiamole, correttamente, queste cose. Io avrei schierato, compresi anche alcuni non selezionati, secondo il 3-4-3:

Donnarumma in porta;

Di Lorenzo, Mancini e Bastoni in difesa;

Politano, Tonali, Barella e Di Marco a centrocampo;

Orsolini, Retegui o Lucca, e Zaccagni in attacco.

Mi pongo alcune domande.

1 - Sarò un romantico, ma certi valori non possono morire. Come è possibile che la sconfitta, nella finale in Champions League, abbia scaricato talmente Bastoni, Barella e Dimarco, da non ridestarli nemmeno con la maglia azzurra addosso?

2 - Come è possibile che Mancini, e altri, non siano risultati convocabili, perchè già in vacanza, come se la Nazionale fosse diventata una squadra di Serie B?

3 - Come è possibile che Politano non venga convocato, a detta di Spalletti, perché segna meno di Orsolini, quando, con il passaggio dal 3-5-2 al 3-4-3, anche a partita in corso, possono essere preziosi entrambi? Politano laterale a tutta fascia, e Orsolini esterno alto, davanti a lui.

4 - Come è possibile che non venga spiegato il mistero-Zaccagni, non convocato dagli Europei. Può non essere adatto al 3-5-2, ma appunto, cambiando modulo, si ritroverebbe la copertura di Dimarco alle spalle.

Sarebbe interessante conoscere le risposte, ma temo che Spalletti, dopo la partita contro la Moldavia, sia travolto dagli eventi. In quel caso, tifo, fortissimamente, per Ranieri.

7-6-2025
Carlo Nesti: "Azzurri battuti dal calcio moderno? Assolutamente no?"

Dopo lo 0-3 contro la Norvegia, è giusto non mischiare le carte, scegliendo se parlare della partita, o del calcio italiano in generale. Proviamo a parlare della partita. Il momento migliore della storia calcistica della Norvegia, contro un'Italia, che, non dimentichiamolo, era priva di ben 9 giocatori utili, dei quali 3 in panchina. Ma il popolo, giustamente, insorge: niente alibi, noi siamo la Nazionale azzurra! O.k., però, non cadiamo in un equivoco. Non siamo stati battuti dal cosiddetto "calcio moderno", che non ci appartiene. Cosa intendo dire? Avete presente il Paris Saint Germain contro l'Inter? Pressing altissimo, occupazione della metacampo avversaria, possesso di palla, difesa avanzata a centrocampo. No. La Norvegia ha dimostrato che si può essere efficaci, paradossalmente, anche giocando in un un modo simile a quello delle nostre grandi vittorie del passato. Ha tenuto la palla solo per il 38 per 100, ha tirato 8 volte, delle quali appena 4 nello specchio della porta, ma con il massimo profitto: 3 gol e un palo. Ha sfoderato, questo sì, 2 cose, che noi non abbiamo. 4 campioni, Nusa, Haaland, Sorloth e Odegaard (noi siamo rimasti a Del Piero e Totti, illusi da Cassano e Balotelli). E un mix di fisicità e sacrificio, anche negli elementi meno dotati. Parlare, invece, del calcio italiano in generale, mi sembra da consuntivo finale, e non da inizio girone, ma è necessario. Dalla vittoria nostrana nei Mondiali del 2006, i paesi che, un tempo, ci facevano il solletico, sono molto migliorati, mentre noi siamo peggiorati. Pesano 11 anni senza Mondiali, l'invasione degli stranieri, la schiacciante minoranza di Under 21 in Serie A, e il fascino minore della maglia azzurra, rispetto agli ingaggi dei club. Sono fattori non estranei a umiliazioni, come quella di ieri. All'orizzonte, un Sinner e un Musetti nel calcio, come nel tennis, purtroppo, non si intravedono.

6-6-2025
Carlo Nesti: "De Laurentiis, ma sarà vero che la Juve gioca in modo poco chiaro?"

Questo spazio mi consente, innanzitutto, di fare i complimenti, ad un grande Presidente, che si chiama Aurelio De Laurentiis. Due scudetti in 3 anni, 3 Coppe Italia, 1 Supercoppa italiana, ma soprattutto, oltre 20 anni di gestione impeccabile, con i bilanci costantemente in attivo. Una sola ombra: il processo-plusvalenze su Osihmen, che è ancora in corso, e dovrebbe portare ad una inevitabile sanzione. Il suo Napoli è autosufficiente da molte stagioni, e ha un monte ingaggi, che è la metà di quello di Inter e Juventus. Coniugare competitivita e sostenibilità non è una impresa da tutti. De Laurentiis recita anche un ruolo importante, in quella commedia all'italiana, che è il calcio nostrano, e la sua ultima stoccatina rientra nel gioco delle parti, come capitò agli Agnelli, Berlusconi, Moratti, Prisco e Viola. "Sapete qual è la differenza fra Napoli e Juventus, negli ultimi 10 anni? La Juventus non ha sempre giocato in maniera chiara, mentre il Napoli sì". De Laurentiis mi consentirà di rispondere, a questa stooccatina, con la mia stoccatina, sempre con il sorriso sulle labbra. Caro presidente, tenga presente che la Juventus, da Moggi, Giraudo, e Bettega in avanti, e cioè da 31 anni, si è trovata alle prese con qualcosa come 7 problemi giudiziari, di giustizia sportiva oppure ordinaria. Doping, Calciopoli, Gea, ultras, Suarez, stipendi e plusvalenze. In 3 di questi casi, Calciopoli, ultras e plusvalenze, si è registrato un palese accanimento, nei riguardi della socierà. La Signora del calcio è stata perquisita addirittura sotto la guepiere, alla ricerca di prove contro di lei. Con un trattamento di questo genere, pensa che la Juventus abbia ancora qualcosa da nascondere? Non pensa che i suoi dirigenti, o tesserati, abbiano imparato a temere persino la loro ombra, con il pericolo di commettere qualche passo falso? No, presidente. Io sono convinto che la Juventus sia pulita, come è pulito il suo bellissimo Napoli, e che le 2 squadre possano sempre contendersi la vittoria, lealmente, sul campo.

4-6-2025
Carlo Nesti: "Al calcio nostrano piace... vecchio, e non giovane"

Il "vecchio" piace, e non è, in questo momento, un vanto del calcio italiano. Il Napoli acquista De Bruyne, svincolato, 34 anni, circa 10 milioni all'anno di stipendio. Il Milan abborda Modric, svincolato, quasi 40 anni, anche lui circa 10 milioni di ingaggio. Lo stesso Milan corteggia Rabiot, 30 anni, 10 milioni chiesti dal Marsiglia, circa 6 milioni di stipendio. Detto per inciso, De Bruyne allungherà la panchina, perché il titolare, in quel ruolo, è McTominay. E, ad Allegri, Modric ricorderà Pirlo, che fece vendere dal club rossonero, preferendogli Van Bommel. Frattanto, in Serie A, secondo dati recenti, agli Under 21 tocca il 5,5% del minutaggio totale, terz'ultima nell'intera Europa, mentre, nella Liga spagnola, siamo a quota 19,6%. Non si producono più risorse interne, e i giovani, se ci sono, provengono dall'estero, togliendo spazio ai potenziali talenti nostrani. Dunque, per carità: non chiediamo miracoli alla Nazionale, please.

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