Il portiere che vale oro: quanto costa davvero tenere Svilar

Se c’è un nome che la Roma non può permettersi di perdere in vista della prossima stagione, è quello di Mile Svilar. Il portiere serbo, classe 1999, è stato senza dubbio una delle rivelazioni più luminose del campionato 2024-25. Giovane, abile, equilibrato e soprattutto affidabile, Svilar ha conquistato il cuore dei tifosi e la fiducia dell’intero ambiente romano. I numeri parlano chiaro: 51 partite giocate tra Serie A, Coppa Italia ed Europa League, 51 gol subiti e ben 19 clean sheet in 4590 minuti complessivi. Ma ridurre il suo valore ai soli numeri sarebbe ingeneroso.
Nel corso della stagione, Svilar ha dimostrato di possedere qualità tecniche fuori dal comune: grande reattività, piedi educati e un’ottima lettura delle situazioni di gioco e una presenza che trasmette sicurezza a tutta la retroguardia. Più volte ha salvato il risultato con interventi prodigiosi, diventando una garanzia anche nei momenti più delicati. Un punto fermo in un’annata di transizione, in cui ha fatto vedere progressi tangibili sotto il profilo della personalità e della leadership.
Non sorprende, quindi, che su di lui si siano accesi i riflettori di diversi club europei. La Roma ne è consapevole, così come lo è il suo entourage, che ora chiede un adeguamento dell’ingaggio: dagli attuali 800mila euro a 3 milioni più bonus. Un salto importante, forse anche ambizioso, ma in linea con il valore e le prestazioni offerte dal portiere. La società giallorossa, dal canto suo, si è fermata a 1,8 milioni, ma appare evidente che sarà necessario uno sforzo in più per trattenere uno degli uomini chiave del futuro.
In un calcio che brucia talenti e certezze alla velocità della luce, blindare Svilar sarebbe un segnale forte: di continuità, ambizione e progettualità. Perché quando si ha tra le mani un portiere così, l’ultima cosa da fare è lasciarlo andare.
